Cercasi con urgenza ministro dell’Economia che preservi la crescita

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Cercasi con urgenza ministro dell’Economia che preservi la crescita

Cercasi con urgenza ministro dell’Economia che preservi la crescita

18 Ottobre 2022

L’incontro tra Meloni e Berlusconi è andato a buon fine, il governo di centrodestra si farà come gli elettori hanno chiesto nelle urne. La casella di Venti Settembre sarà occupata con ogni probabilità da Giancarlo Giorgetti. Il nuovo ministro dell’Economia sarà quindi l’eminenza grigia della Lega e dovrà affrontare delle sfide fondamentali, non solo per l’equilibrio della maggioranza ma per tutto il Paese.

La realizzazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è sicuramente una priorità. I tempi sono stretti, perché milestone e scadenze sono da rispettare. Questo capitolo è un’eredità del governo Draghi e, se davvero ci sarà Giorgetti, la continuità dovrebbe essere assicurata. Ma questo non è l’unico punto che sarà necessariamente come all’esecutivo precedente.

Si tratta del rigore finanziario e del piano di rientro del debito pubblico, premesse fondamentali tanto per garantire la crescita e quanto la stabilità dei mercati. Il rapporto debito/Pil non potrà tornare ad aumentare come accadeva prima del 2021, non possiamo permettercelo. La media nell’Eurozona è al 94,7%, in Italia addirittura al 147,9%. Questo significa che non c’è margine di manovra. Bisognerà attingere dalla spesa pubblica per non aumentare il debito ed evitare di spendere male, per esempio prepensionando.

Queste sfide sono complesse perché vanno conciliate con le esigenze create dall’inflazione e dalla crisi energetica. Famiglie e imprese si aspettano risposte di breve e di lungo periodo. Tra queste potrebbe rientrare il tetto europeo al prezzo del gas, per il quale il nuovo ministro dell’Economia dovrà trattare a Bruxelles.

Tutto questo senza dimenticare che non manca molto all’infornata di nomine delle aziende pubbliche e che è sempre più necessaria la riforma dell’Autorità di regolazione, garanzia e controllo. Infine, il futuro ministro dell’Economia, in collaborazione con altri dicasteri, dovrà affrontare il nodo della concorrenza. Considerando com’è terminata la scorsa legislatura, non è cosa da poco.