
Chiudiamo i centri per l’impiego che non funzionano (premiando i virtuosi)

21 Giugno 2022
Ennesimo flop dei centri per l’impiego. Francesco Bisozzi raccoglie i dati impietosi su questi enti che dovrebbero trovare lavoro ma non lo fanno. Dovrebbero dare una opportunità a percettori del reddito di cittadinanza e cassaintegrati ma per farlo abbiamo dovuto spendere altri soldi per i Navigator. Che a loro volta non sono serviti. E adesso vogliono essere stabilizzati.
Alla fine di maggio era previsto che i Centri per l’impiego assumessero oltre 11mila persone, siamo fermi a 3400.
Il ministro del lavoro Orlando se la prende con le Regioni come la Sicilia dove il concorso per rimpolpare le piante organiche è stato un fallimento. Siamo alle solite. Secondo Orlando il problema non è capire perché i Cpi costano e non funzionano. Bensì assumere nuovo personale, si parla di 8mila nuovi addetti per disincagliare i fondi previsti dal Pnrr.
È il paradosso degli statalisti: una cosa non funziona? Invece di chiuderla, spendiamo di più, altri soldi pubblici svuotando le tasche dei contribuenti e alimentando la spesa pubblica improduttiva.
Perché l’esistenza in vita di un centro per l’impiego non viene legata a un meccanismo premiale? Al merito di chi ci lavora? Riesci a raggiungere gli obiettivi prefissati, a digitalizzare il sistema della offerta e ricerca di lavoro, a integrarti con le agenzie private del lavoro? Vieni premiato, perché sei capace di modernizzare e quindi su di te si può investire denaro pubblico.
Non ci riesci? Non rispondi al telefono e alle mail dei cittadini candidati, non dai opportunità , sei solo un parcheggio assistenziale per i partiti che a livello locale piazzano nei Cpi chi non ha competenze? Chiudi. Vai a casa. E invece di non trovarlo agli altri te lo cerchi tu un lavoro.