Crescita, debito e fondi europei, la tripletta dell’Ocse per l’Italia
22 Novembre 2022
La scelta della prudenza nei conti pubblici annunciata con la manovra 2023, la prima del Governo Meloni, sembra condivisa dall’Ocse. La Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico oggi a Parigi parlando dell’Italia sottolinea che occorre “prudenza di bilancio” considerando l’alto debito pubblico del nostro Paese. Per il 2022, la crescita del Pil stimata da Ocse sarà del 3,7%.
Ma in un contesto difficile come quello determinato dalla guerra in Ucraina, dall’aumento della inflazione e dalle strette monetarie della BCE, la situazione per il prossimo biennio non sembra rosea. Ocse prevede un rallentamento della crescita allo 0,2% nel 2023, rispetto allo 0,6% previsto dal Governo. Con un modesto rimbalzo dell’1 per cento nel 2024. Il debito continuerà , lentamente, a calare. Al 146,5% nel 2023, 144,4% nel 2023 e 143,3% nel 2024.
La ricetta, secondo l’Ocse, restano le riforme strutturali che “sono un problema per l’Italia da molto tempo”. E l’utilizzo dei fondi Next Generation EU, nell’ambito del Piano di Ripresa e Resilienza. L’Ocse loda la capacità italiana di aver diversificato gli approvvigionamenti energetici svincolandosi dal gas russo. “Per l’Italia la politica energetica sarà essenziale,” ha detto il capoeconomista dell’Ocse Santos Pereira.
“Credo che il governo abbia annunciato dei pacchetti energetici per aiutare i più vulnerabili, ce ne rallegriamo e aspettiamo con impazienza i dettagli di queste proposte”. Una “spesa efficace dei fondi Next Generation EU sarà fondamentale per sostenere la crescita”. Parliamo di 40,9 miliardi di euro nel 2023, 46,5 miliardi di euro nel 2024. Dopo i 15 miliardi nel 2022 e i 5,5 miliardi nel 2020-21 .
Da questo punti di vista, la prospettiva che l’Italia debba fare ricorso al meccanismo antiframmentazione della BCE sembra piuttosto lontana. Insomma, dobbiamo crescere e tenere sotto controllo il debito, cioè la spesa pubblica. Se pensiamo agli annunci fatti sulla manovra, il Governo Meloni sembra voler perseguire la strada del pragmatismo e della stabilità , nel solco di Draghi.