
Crollano i Pmi manifatturieri in Europa (e Italia), mai così male in 25 anni

02 Novembre 2022
I Pmi manifatturieri crollano in tutta l’Eurozona a ottobre. Lo conferma l’indice S&P Global Pmi (Purchasing Managers’ Index) per il Settore Manifatturiero dell’Eurozona. È il tonfo peggiore dall’inizio della ondata Covid, una contrazione simile a quella registrata all’apice della crisi finanziaria globale tra il 2008 e il 2009. La domanda di beni è in caduta libera, calano anche le esportazioni.
Nell’avvio del quarto trimestre, la produzione e i nuovi ordinativi sono scesi a tassi raramente superati negli ultimi 25 anni di raccolta dati del Pmi. È recessione. L’impatto della invasione russa e della inflazione, in un momento di debolezza della economia, spingono al ribasso l’indice in Italia. Da 48,3 punti a settembre a 46,5 in ottobre, è il quarto deterioramento consecutivo, il peggior risultato dal maggio 2020. Né va meglio in Europa.
La Spagna ha riportato la prestazione peggiore a ottobre, seguita subito dopo dalla Germania. L’arrivo dell’inverno potrebbe peggiorare le cose nel 2023. Con il rischio di temperature basse che in breve tempo potrebbero portare al razionamento dell’energia. Causando problemi su vasta scala alla produzione manifatturiera. I costi operativi energetici stanno facendo malissimo alla industria europea. Aumentano le giacenze anche nel timore di una complicarsi ulteriore della situazione che riguarda le catene di approvvigionamento. Uno spiraglio lo si intravede nell’adeguamento, se pure difficoltoso, dell’indice destagionalizzato dei Tempi Medi di Consegna, aumentato nel tentativo di reggere la inflazione.