Dal lavoro alle pensioni, il cambio di agenda della ministra Calderone

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Dal lavoro alle pensioni, il cambio di agenda della ministra Calderone

Dal lavoro alle pensioni, il cambio di agenda della ministra Calderone

26 Ottobre 2022

La fine dell’era Orlando al Ministero del lavoro è indubbiamente una buona notizia. L’agenda dell’ex ministro, membro del PD, era sostanzialmente quella di CGIL e UIL, gli unici attori del mondo del lavoro e delle imprese che hanno espresso apprezzamento per il suo operato. Stop all’ossessione per un salario minimo fissato a livelli stellari e per i centri pubblici per l’impiego. Marina Calderone, subentrata proprio a Orlando, gode di buona stampa e stima da parte del mondo delle imprese.

L’agenda del lavoro di Marina Calderone

Come ricorda Natale Forlani su Il Sussidiario, ci sono molti temi all’ordine del giorno per il neoministro Calderone. Dall’indicizzazione delle pensioni alla crescita dell’inflazione ai rinnovi contrattuali del personale della Pubblica amministrazione statale. Dalla conferma delle misure riguardanti il taglio del cuneo fiscale alle decisioni da assumere in merito ai provvedimenti di prepensionamento, ovvero Quota 102, Ape social e Opzione donna, in scadenza il 31 dicembre 2022.

Il capitolo pensioni

Il margine finanziario del governo, a meno che si operino tagli di spesa, non sono molti e, quindi, alcune delle promesse elettorali, in questi primi mesi di governo, dovranno essere quantomeno rimandate. Le più difficili da rispettare sono sicuramente quelle che riguardano il sistema pensionistico.

Forlani argomenta che “gli obiettivi della riforma Fornero, in particolare l’ancoraggio della pensione di vecchiaia ai 67 anni di età e di quella di anzianità anticipata ai 42 anni e 10 mesi aggiornabili in modo automatico sulla base dell’incremento delle aspettative di vita, siano stati completamente vanificati da una serie infinita di deroghe e provvedimenti nella direzione opposta che riportano l’età media effettiva di pensionamento a 61,6 anni”. Difficile pensare di introdurre ulteriori misure in direzione opposta alla riforma del 2011, nonostante i desiderata dei politici.

La ricetta di Meloni sul lavoro

C’è un tema di equità intergenerazionale grosso come una casa, ma anche uno di sostenibilità del sistema pensionistico nel suo complesso. Giorgia Meloni ha spiegato le proprie intenzioni nel discorso di insediamento alla Camera dei Deputati. Ha sottolineato finalità “produttivistiche” delle politiche del lavoro, pur senza dettagliare le modalità con cui perseguire tale obiettivo. Parliamo di incentivi per le quote di salario vincolate ad aumenti di produttività, per welfare aziendale e per imprese che aumentano il numero degli occupati. Parallelamente, il primo ministro ha dichiarato la propria intenzione di ridurre progressivamente i sussidi al reddito. Della fine che farà il reddito di cittadinanza, al momento, non si abbastanza, i partner di governo hanno idee dissimili sul punto.