
Dopo il “sacco” dei libri antichi, rinasce la Biblioteca dei Girolamini

26 Maggio 2022
Una storia di riscatto e di giustizia. Così il ministro della Cultura Dario Franceschini sulla riapertura della Biblioteca dei Girolamini, all’interno del Complesso monumentale dei Girolamini nel centro storico di Napoli.
Girolamini, prima saccheggiata poi restituita alla città
La Biblioteca è la più antica tra quelle destinate alla fruizione pubblica. Finalmente, dopo un decennio, la Procura di Napoli ne ha disposto il dissequestro. Dalla struttura, risalente al 1586, erano stati rubati migliaia di libri antichi. Le indagini dei magistrati napoletani hanno portato alla condanna in via definitiva per l’allora direttore della biblioteca, Marino Massimo De Caro. A testimonianza dell’avvenuto “sacco”, alcuni scaffali della Sala Giambattista Vico della Biblioteca monumentale presentano ampi spazi vuoti. Ben 2000 volumi sono ancora oggetto di accertamenti o mancanti (su un patrimonio di oltre 150 mila) come spiega Antonella Cucciniello, direttore Biblioteca e Complesso monumentale dei Girolamini, divenuto sito autonomo nel 2019, insediata nel febbraio del 2020.
“Uno dei luoghi più belli d’Italia”
“Mi piacerebbe che restassero così – ha detto il ministro – e che nel riordino che sarà fatto non vengano ricomposti. In questo modo ricorderanno per sempre cosa è avvenuto, perché nella storia non vanno dimenticate le parti dolorose”. Franceschini ha definito il Complesso dei Girolamini “uno dei luoghi più belli d’Italia e del mondo” e ha espresso la volontà di “lavorare sempre di più con la Direzione Musei e la Direzione Biblioteche sulla valorizzazione delle biblioteche come luoghi di studio ma anche come luoghi di visita per i turisti”. Per il recupero della Biblioteca sono stati stanziati più di 20 milioni di euro. Con Franceschini anche Giovanni Melillo (“sono emozionato, tornerò da privato cittadino”), recentemente nominato procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo che guidò quell’indagine.