Draghi ha capito che gli Its cambieranno l’istruzione terziaria

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Draghi ha capito che gli Its cambieranno l’istruzione terziaria

Draghi ha capito che gli Its cambieranno l’istruzione terziaria

05 Giugno 2022

La riforma degli Its è quasi ormai cosa fatta. Grazie a una larghissima maggioranza, che ha raccolto addirittura 175 voti favorevoli, il Senato ha approvato il Ddl sul sistema di istruzione e formazione tecnica superiore. Una volta arrivato il via libera di Montecitorio, si sbloccheranno gli 1,5 miliardi aggiuntivi previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. L’obiettivo concordato con l’UE di raddoppiare gli iscritti è raggiungibile, ma per realizzarlo l’alleanza tra scuola, imprese e territori dovrà essere salda.

Perché gli ITS sono importanti

In Italia la formazione tecnica superiore è sempre stata un po’ snobbata e considerata qualitativamente inferiore a quella universitaria. Eppure, formare professionisti come quelli che si diplomano negli ITS può contribuire a stimolare innovazione e produttività, tallone d’Achille italiano, di imprese e PA.

Senza contare che è bene valorizzare le capacità di ognuno in modo che esso possa contribuire allo sviluppo e alla crescita del Paese. Continuare a classificare studenti e lavoratori tecnici in serie b significa cadere ancora una volta nel tranello della scuola gentiliana. Significa ignorare deliberatamente le best practice che tutta Europa vanta nell’istruzione terziaria, Germania in testa.

La dimostrazione della bontà della riforma arriva dalla CGIL che ha criticato: “peggiorata la riforma del sistema terziario di istruzione, piegato ora una logica aziendalistica”. Dimostrando di non capire quale sia la ratio alla base degli ITS, conferma ancora una volta che è facile capire quale sia posizione giusta: quella a loro opposta.

Cosa implica la riforma degli ITS

Il provvedimento, fortemente voluto da Draghi, ristabilisce la missione e i criteri generali di organizzazione del sistema di istruzione e formazione tecnica superiore. In questo ambito rientrano sia gli istituti tecnici superiori sia i percorsi di istruzione e formazione tecnica superiore.

L’intervento legislativo punta a rafforzare la cabina di regia delle fondazioni e mantenere l’asse di collegamento con l’università. Inoltre, sarà formalmente previsto un aggiornamento biennale delle materie di insegnamento.

Il Ddl include anche una serie di interventi minori, che vale la pena citare. Istituirà, infatti, un sistema welfare per gli studenti meritevoli in stato di bisogno, aumenterà le possibilità inerenti ai tirocini, oltre a prevedere erogazioni del 30% per le imprese che investono negli Its. Nel caso in cui si tratti di imprese situate in aree ad elevata disoccupazione, la quota salirà fino al 60%. Infine, nascerà un fondo premiale per l’accesso al mondo del lavoro.