E’ presto per le urne, il Pdl deve prima rigenerarsi

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E’ presto per le urne, il Pdl deve prima rigenerarsi

11 Novembre 2011

Con la dichiarazione di Napolitano di due giorni fa l’Italia si trova a un bivio: elezioni o governo tecnico? La situazione che ci siamo trovati di fronte mercoledì, il crollo della Borsa, lo spread fra i nostri Btp e i Bund tedeschi schizzato a 553 punti, oltre il 7 per cento nel rendimento dei titoli pubblici e lo spettro (seppur falso) di un default alla greca, suggerisce che i mercati non si fidano più di noi e ci stanno facendo fuori. Dunque bisogna intervenire al più presto e non c’è spazio per le esitazioni.

Per quanto la storia ci insegni che i governi tecnici raramente sono in grado di risollevare le sorti di un Paese, in un momento come questo un esecutivo legittimato dal popolo non potrebbe che generare ulteriore instabilità, data soprattutto la disaffezione nei confronti della classe politica.

Nessun governo, di centro destra o di centrosinistra, sarebbe in grado adesso di affrontare lucidamente la crisi che sta mettendo a dura prova la stabilità dell’Italia perché non sarebbe capace di attuare, soprattutto in virtù di quella disaffezione, quelle scelte impopolari che potrebbero calmare i mercati e far riacquisire un minimo di equilibrio al nostro Paese a livello internazionale.

Andare alle urne a febbraio sarebbe avventato per il Pdl che nel post Berlusconi ha bisogno di rigenerarsi, cosa che entrando in campagna elettorale, puta caso, domani non potrebbe fare. L’unico, disastroso risultato che verrebbe fuori dal voto sarebbe consegnarci nelle mani di una sinistra senza né arte né parte che finirebbe inevitabilmente per affossarci.