Elezioni amministrative e referendum, al voto il 12 giugno

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Elezioni amministrative e referendum, al voto il 12 giugno

Elezioni amministrative e referendum, al voto il 12 giugno

31 Marzo 2022

Alla fine sarà election day. Le elezioni amministrative e i referendum sulla giustizia si svolgeranno nella stessa data: 12 giugno. Il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese ha firmato oggi il decreto con la data di svolgimento delle consultazioni elettorali. L’eventuale turno di ballottaggio per l’elezione diretta dei sindaci è previsto per domenica 26 giugno. Contestualmente il Consiglio dei ministri ha fissato nella stessa data il voto per i referendum sulla giustizia.

Complessivamente sono 970 i comuni chiamati ad eleggere il sindaco e il consiglio comunale. 21 sono i capoluoghi di provincia e 4 quelli di Regione: Genova, Palermo, L’Aquila e Catanzaro.

I cinque quesiti dei referendum

Cinque, invece, saranno i quesiti referendari sulla giustizia, approvati lo scorso 22 febbraio dalla Corte Costituzionale. Uno chiede di abrogare la legge Severino nella parte in cui prevede la sanzione accessoria dell’incandidabilità e del divieto di ricoprire cariche elettive e di governo dopo una condanna definitiva. Un altro chiede di abolire la raccolta delle firme per presentare la candidatura al Consiglio Superiore della Magistratura. Un terzo che chiede di ridurre i reati per cui è consentito il ricorso alle misure cautelari in carcere, e un quarto che chiede la separazione delle carriere dei magistrati. Il quinto referendum vuole introdurre la possibilità che negli organi che hanno il compito di valutare l’operato dei magistrati possano votare anche i membri non togati (ovvero gli avvocati).

La scelta dell’election day

Dopo un lungo dibattito, la Camera dei Deputati ha scelto di accorpare in un solo giorno le elezioni amministrative e il voto sui referendum. La Camera ha votato infatti un ordine del giorno presentato da Lega e Forza Italia e condiviso poi da quasi tutte le forze politiche.

Le ragioni portate avanti al fine di scongiurare un doppio appuntamento nelle realtà già interessate dal voto amministrativo sono state essenzialmente tre: evitare la doppia chiusura delle scuole, aiutare il raggiungimento del quorum per i referendum – validi solo se si recano alle urne il 50% più uno degli aventi diritto-, il risparmio delle spese amministrative per i seggi.