Emergenza Italia, il Governo accelera su carovita e bollette. Ecco la road map di Meloni
28 Ottobre 2022
Imprese e famiglie aspettano subito il primo colpo segnato dalla neo premier Giorgia Meloni. E’ più di una speranza: caro energia e carovita sono i due assi decisionali considerati urgentissimi e destinatari dei primi provvedimenti del governo entrato in carica.
Il primo passo andrà quindi in direzione dell’attivazione di tutti gli strumenti necessari a calmierare le bollette di famiglie e imprese, un atto considerato di vitale importanza in risposta all’emergenza in atto.
Si aprirà poi il cantiere sulla manovra economica e qui qualcuno attende le prime fibrillazioni interne alla maggioranza. Qualche differenza di vedute sul tema del tetto al contante è già emersa ma pare che una convergenza sui 3-5mila euro come limite massimo potrà infine essere raggiunta.
Dossier bollenti, timing serratissimo, necessità di un’azione compatta tra gli alleati, pur con i dovuti distinguo, spingono Meloni a premere il piede sull’acceleratore.
La neo premier ha già fatto il punto della situazione con il titolare del Mef, Giancarlo Giorgetti, e successivamente con il ministro degli Affari europei, Raffaele Fitto, il quale ha la pesante delega sul Pnrr, e il responsabile economico di Fdi, Maurizio Leo.
Il nuovo esecutivo sa di non avere a disposizione la canonica “luna di miele” dei primi tempi concessa ad altri governi, in ben altri scenari. L’orizzonte è stretto e complicato: c’è poco tempo per approvare la prima misura sulle bollette e il 31 dicembre, termine ultimo per l’approvazione della manovra, è dietro l’angolo.
Serve quindi anche completare e rafforzare la squadra di governo, per un percorso così stretto e complicato: lunedì si riunirà il consiglio dei ministri per chiudere il pacchetto dei sottosegretari.
La polemica politica del giorno si è innescata attorno alla questione del tetto al contante: la Lega ha depositato la proposta per l’innalzamento da 2mila a 10mila euro, mentre Forza Italia non ritiene la questione prioritaria. “Vedremo se 2mila, 3mila o 5mila euro”, fa sapere il ministro per i rapporti con il Parlamento Luca Ciriani, che fa riferimento ad una proposta avanzata da Fdi.
La priorità è comunque individuata nelle misure a contrasto del caro bollette. Lo stesso Giorgetti ha sottolineato che “gli interventi di calmierazione delle bollette per famiglie e imprese rimangono prioritari”. Il primo passo è il decreto per prorogare fino a fine anno gli aiuti in scadenza. A partire dall’estensione del credito di imposta per le imprese energivore (in esaurimento a fine novembre) e dello sconto benzina (che terminerà il 18 novembre), ma non si esclude anche una replica del bonus da 150 euro per alcune categorie. Le risorse dovrebbero arrivare dal ‘tesoretto’ di minor deficit da circa 9,4 miliardi lasciato in eredità dal governo Draghi. Per poter usare le risorse, però, serve l’autorizzazione del Parlamento all’aggiustamento di bilancio: passaggio che potrebbe essere fatto nei primi 10-12 giorni di novembre, così da poter portare il decreto in Cdm entro metà mese.
Gli aiuti su bollette e carburanti saranno centrali anche nella nuova legge di bilancio che, nelle intenzioni programmatiche del governo, dovrebbe contenere anche un intervento sul cuneo fiscale (garantito almeno l’attuale taglio di 2 punti) e sulle pensioni (è data per certa una norma per evitare lo scalone al primo gennaio 2023, ma le opzioni sono tutte sul tavolo). E’ destinata a cambiare anche la norma sugli extraprofitti: l’intenzione del governo è “regolarla meglio”, dice il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, che in linea con la premier esclude anche il ricorso allo scostamento di bilancio. Già in rampa di lancio nella roadmap un nuovo tema: gli appalti. Salvini ha iniziato l’approfondimento del dossier inerente il nuovo Codice e anche su questo tema si attende un intervento.