
Energia e Difesa, l’Europa evita una guerra commerciale

29 Luglio 2025
di Redazione
Gli Stati Uniti e l’Unione Europea hanno evitato per un soffio una guerra commerciale totale. Dal resort di Turnberry, in Scozia, Donald Trump ha annunciato un’intesa con Bruxelles che scongiura l’imposizione dei dazi del 30% sulle merci europee, minacciato dal 1° agosto. Ma il prezzo per l’Europa è salato: dazi del 15% sulla maggior parte delle esportazioni verso il mercato americano.
In cambio, l’UE si è impegnata ad acquistare energia dagli Stati Uniti per 750 miliardi di dollari, a investire altri 600 miliardi oltre agli impegni esistenti e a importare una quota significativa di equipaggiamenti militari. Restano esenti dai dazi settori strategici come aeronautica, semiconduttori, chimica selezionata e alcune derrate agricole, ma Bruxelles punta ad ampliare la lista.
Trump ha presentato l’intesa come «l’apertura di mercati finora chiusi», mentre Ursula von der Leyen l’ha definita «l’accordo commerciale più grande di sempre». Molti analisti, però, parlano di un compromesso amaro: il Financial Times parla di «Europa travolta dal rullo compressore dei dazi di Trump», mentre Politico sostiene che «Bruxelles ha ottenuto l’accordo che voleva».
Le critiche arrivano soprattutto da Berlino e Parigi. Il cancelliere Friedrich Merz avverte che le nuove tariffe «causeranno danni considerevoli all’economia tedesca e al commercio transatlantico», mentre il premier francese François Bayrou parla di «giornata nera» e di «resa europea». Le Borse reagiscono con prudenza: il Dax perde l’1,1%, il Cac 40 lo 0,4%, con il comparto auto in calo dell’1,8%.
Nonostante l’accordo, restano irrisolte molte frizioni: dalle tasse digitali e le norme contro le Big Tech americane, fino alle restrizioni alimentari europee. Intanto, gli Stati Uniti mantengono intatti i dazi su acciaio e alluminio al 50%, e Trump minaccia di introdurre nuove tariffe sui farmaci e un’aliquota del 20% verso tutti i Paesi privi di intese specifiche.
Risultato: energia e difesa, l’Europa evita una guerra commerciale, ma una tregua costosa. L’Europa respira, ma a prezzo di una dipendenza energetica e militare sempre più marcata dagli Stati Uniti e di un impatto pesante per settori chiave, dall’acciaio all’automotive.