
Futura Expo Brescia, il Rettore Tira: “Più sinergie tra università e Pmi per favorire il trasferimento tecnologico”

01 Settembre 2022
“Non credo esista il gene dell’imprenditorialità. Ma indubbiamente il territorio bresciano rappresenta un sistema di grandi valori, capacità e competenze che, negli anni, ha saputo crescere e fare innovazione”. A dirlo è Maurizio Tira, rettore dell’Università degli Studi di Brescia, interpellato dall’Occidentale sulle dinamiche di uno degli ecosistemi imprenditoriali più vitali del nostro Paese, chiamato alle sfide della transizione ecologica e digitale. Se ne parlerà dal 2 al 4 ottobre a Brescia, nel corso di Futura Expo. La esposizione che riunisce il meglio del tessuto produttivo, accademico e istituzionale bresciano per fare rete e confrontarsi sul tema dello sviluppo sostenibile.
Ricchezza e dinamismo del mondo industriale bresciano
Secondo Tira, ingegnere civile e professore ordinario di tecnica e pianificazione urbanistica, il sistema economico bresciano ha una caratteristica particolarmente originale. “Si tratta di un tessuto abitato da tante imprese di piccole e medie dimensioni, nate da artigiani e operai che, soprattutto nel secolo scorso e in particolare dopo la Seconda guerra mondiale, grazie a grandi capacità imprenditoriali, hanno avuto la capacità di trasformare queste realtà in aziende di rilievo a livello internazionale”. Un ecosistema costellato da una miriade di piccole e produttive realtà, alcune delle quali sono diventate negli anni delle multinazionali, perfettamente integrate e connesse al tessuto locale.
“La piccola dimensione imprenditoriale però – continua Tira – quando parliamo di transizione digitale ed ecologica può anche rappresentare un fattore di debolezza, perché servono risorse, investimenti e competenze. E qui arriva una delle sfide che il nostro tessuto produttivo si trova ad affrontare”. “Io credo – spiega il rettore di UniBrescia – che la risposta del nostro territorio debba essere quella di creare grandi sinergie per promuovere i processi di trasferimento tecnologico dalle università e dai centri di ricerca verso le pmi che, in questo modo, possono reggere l’urto della transizione”.
L’importanza del trasferimento tecnologico
Per facilitare i processi di scambio, Università degli Studi di Brescia, Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Brescia, Confindustria Brescia, A2A spa e UBI-Fondazione CAB, con il patrocinio del Comune e della Provincia di Brescia, hanno firmato nel 2020 un accordo di partenariato per la costituzione di un Centro Sviluppo Sostenibilità (CSS). “Dobbiamo creare luoghi dove le pmi possono apprendere soluzioni per la sostenibilità. A Futura Expo avremo testimonianze concrete dagli attori del CSS su come viene trasferita la conoscenza dal mondo accademico a quello delle imprese”, sottolinea Tira.
“Molte industrie del tessuto produttivo bresciano – spiega Tira – lavorano per altre grandi imprese, pensiamo per esempio alla componentistica per l’automotive. Ecco, in questo comparto le sfide della transizione ecologica sono imminenti: il passaggio ai veicoli elettrici comporta la necessità di confrontarsi con nuovi obiettivi prima di subito, perché il 2035, anno in cui entrerà in vigore lo stop alla vendita delle auto a combustione, è praticamente oggi”.
A Futura Expo l’eccellenza della sostenibilità
Sviluppo e sostenibilità sono due obiettivi che possono e devono andare di pari passo e, “tra le imprese bresciane – spiega Tira – esistono già buone pratiche che guardano all’obiettivo fondamentale. Quello di trasformare il paesaggio produttivo in meglio. In altre parole fare sviluppo utilizzando meno risorse. Sostenibilità non vuol dire fermarsi e non produrre più, ma dar vita ad una crescita più attenta. A Futura Expo mostreremo le esperienze delle aziende che hanno saputo adottare processi virtuosi”.
In questa evoluzione la ricerca scientifica gioca un ruolo fondamentale. “Ci sono molte cose che non conosciamo – sottolinea Tira – dobbiamo investire nella conoscenza per contribuire a scovare nuove soluzioni, pensiamo all’energia e alle tante possibili strade da esplorare”.
Più ambiente se l’economia cresce
Conciliare ambientalismo e crescita economica è un percorso che poggia necessariamente su una doppia dinamica: le politiche dall’alto e i processi dal basso. “Quello che viene deciso dalle politiche europee e nazionali è importante – segnala Tira – perché definire obiettivi significa darsi un traguardo. Questo è positivo, contribuisce alla definizione di strategie e decisioni. Anche se in campo ambientale i grandi obiettivi globali non sono stati raggiunti, hanno comunque aiutato i paesi a darsi una visione orientando gli interventi”.
“Sono però ugualmente fondamentali – continua – i processi dal basso che nascono dalla vitalità delle imprese. E’ in quella sede che possono emergere soluzioni e invenzioni, è lì che avviene la trasformazione vera. Questo vale per le innovazioni in generale ma è ancora più vero per le dinamiche ambientali”. E sul tema degli incentivi, Tira sottolinea che “hanno senso solo nell’ottica in cui diventa finalmente patrimonio comune la consapevolezza che è meglio spendere oggi piuttosto che dover ripagare i danni all’ambiente dieci volte tanto in futuro”. (Fine della terza puntata. Continua…)
Leggi tutte le puntate del nostro speciale su Futura Expo Brescia 2022:
A Futura Expo, Sviluppo e Ambiente sono una cosa sola, Prima puntata
La sfida dell’ambientalismo di mercato, Seconda puntata