Germania, l’idrogeno verde australiano per sostituire il gas russo

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Germania, l’idrogeno verde australiano per sostituire il gas russo

Germania, l’idrogeno verde australiano per sostituire il gas russo

01 Aprile 2022

L’invasione dell’Ucraina ha dimostrato plasticamente che la politica energetica europea, pilastro del Next Generation Eu, aveva dei grandi limiti. Uno dei punti di debolezza è l’enorme dipendenza dal gas russo, circa un terzo del totale, soprattutto di Germania e Italia. I governi sono al lavoro per cambiare il mix energetico, anche introducendo l’idrogeno verde, del proprio paese per svincolarsi dalla Russia di Putin, evitando così di finanziare indirettamente la guerra.

Zelensky attacca Scholz

Zelensky non ha risparmiato critiche alla Germania, colpevole di essere il più grande importatore mondiale di gas russo. Olaf Scholz, cancelliere socialdemocratico a capo della coalizione semaforo, ha promesso di diventare indipendente dalle forniture russe entro il 2024. Tuttavia, la scorsa settimana ha avvertito che accelerare eccessivamente questo processo significherebbe far precipitare tutta l’Europa nella recessione.

La questione etica, però, non viene eliminata da questo rischio. Vale la pena compromettere il sistema valoriale europeo a causa di scelte di policy clamorosamente sbagliate nell’ultimo decennio? Pensiamo davvero che in una guerra si possa evitare di pagare un prezzo?

In questo contesto gli investimenti nelle energie rinnovabili sono ancora più centraliIl ministro dell’Economia tedesco, il verde Robert Habeck, ha dichiarato: “L’accordo tra E.ON e FFI è un importante passo avanti e li pone in pole position per la fornitura di idrogeno verde all’industria tedesca”.

L’accordo tra E.On e Fortescue Future Industries

Il colosso energetico E.On sta per concludere un accordo con gli australiani di Fortescue Future Industries, una società controllata di Fortescue Metals specializzata in produzione di idrogeno verde a livello globale. I due partner hanno firmato un Memorandum of Understanding, impegnandosi in un partenariato di ricerca e studio. Entrambe le società lavoreranno insieme, in collaborazione con i rispettivi governi, su come ottenere la fornitura il più velocemente possibile.

L’obiettivo è produrre idrogeno in Australia grazie all’energia eolica e solare per spedirlo in Europa e distribuirlo attraverso i gasdotti di E.On. Le consegne dovrebbero iniziare nel 2024, l’obiettivo sarebbe importare cinque milioni di tonnellate di idrogeno all’anno entro il 2030: circa un terzo dell’energia che la Germania importa dalla Russia.

Cosa è l’idrogeno verde

L’idrogeno verde si ottiene attraverso l’elettrolisi dell’acqua in speciali celle elettrochimiche alimentate da elettricità prodotta da fonti rinnovabili. Tuttavia, fino a prima della guerra non era considerata un’alternativa molto conveniente a livello commerciale valida al gas naturale anche se in futuro probabilmente sarà così.

Esistono anche altre tipologie di idrogeno, che permetterebbero di diminuire la dipendenza dalla Russia e contemporaneamente di garantire maggiore sostenibilità ambientale. Se sono previsti a valle la cattura e lo stoccaggio dell’anidride carbonica si parla di idrogeno blu. Inoltre, c’è l’idrogeno rosa, ottenuto tramite l’energia nucleare.

In estrema sintesi, l’idrogeno grigio, ricavato dal gas naturale, e quello marrone, ottenuto dai combustibili fossili, hanno un elevato contenuto carbonico. Quelli blu, verde e rosa invece sono decisamente ecosostenibili.

Spesso la politica considera solo l’idrogeno verde, come accade in Italia, limita così la propria possibilità di diversificare il proprio mix energetico. La guerra potrebbe essere l’occasione di cambiare paradigma anche da questo punto di vista.