Gualtieri in gita a Parigi, ma ora il termovalorizzatore serve davvero
08 Luglio 2022
Negli ultimi anni, Roma è stata una città sporca e disorganizzata. Eppure, dall’insediamento di Gualtieri tutto sembra essere peggiorato, la stella polare della speranza è diventato il termovalorizzatore. I trasporti sono completamente bloccati e l’immondizia invade le strade della città. Non parliamo delle periferie dimenticate, ma di zone, ad esempio, come Policlinico, Prati e Colosseo. Il degrado dilaga, insieme alla diffusione di gabbiani e cinghiali che presto intraprenderanno una guerra civile per la supremazia sul territorio.
Mentre il sindaco prova incentivare i lavoratori di Ama, che fa registrare un assenteismo da record, annunciando nuove assunzioni (sic!) e dando un bonus a chi lavora (doppio sic!), solo il termovalorizzatore può salvare la capitale. La costruzione dell’impianto non era nel programma del neosindaco, che ha attinto dalle idee di Calenda, e ora trova il suo più grande ostacolo nel Movimento 5 Stelle, alleato di Montecitorio ma non del Campidoglio. Anche perché il sistema di potere sindacale e correntizio interno al PD impedisce di intervenire sulla gestione del colabrodo che è Ama.
Così, ieri Gualtieri è andato a visitare il termovalorizzatore di Issy-les-Moulineaux a Parigi, definito “particolarmente bello, innovativo, avanzato e ben integrato nel tessuto urbano della città”. Questo permette di trattare 550mila tonnellate di rifiuti, recuperando l’energia per riscaldare, creando elettricità ed applicando con uno scarto minimo i principi dell’economia circolare. Non fa una piega, siano lodati i termovalorizzatori. Peccato che la giunta regionale giallorossa sia molto meno entusiasta di Gualtieri e che i contiani stiano addirittura valutando di far cadere il governo per impedirne la costruzione.
La situazione è complessa, non v’è dubbio, nel frattempo sono i cittadini che non hanno votato per vivere in mezzo alla spazzatura a farne le spese.