
Il Fondo monetario: “Sonnambuli in un mondo più povero e meno sicuro”

14 Novembre 2022
Il Fondo monetario internazionale continua ad essere pessimista sull’andamento della economia a livello globale. Secondo l’FMI, la stima sulla crescita del Pil per il 2023 è pari al 2,7%. ”Ma con una probabilità del 25% che la crescita possa effettivamente scendere al di sotto del 2%”. A dirlo, ieri, il direttore generale del Fondo monetario, Kristalina Georgieva, intervenendo al vertice dell’Asean.
”Il duplice impatto delle interruzioni della catena di approvvigionamento dovute alla pandemia e il rapidissimo aumento dei prezzi dell’energia e dei prodotti alimentari ha creato un’inflazione ostinatamente alta”. Questo “ha portato a un inasprimento delle condizioni finanziarie e a un brusco rallentamento della crescita globale dal 6% nel 2021 al 3,2% nel 2022”, dice il direttore.
”Negli ultimi tre anni, un periodo di tempo relativamente breve, siamo stati colpiti da shock su shock su shock. Una pandemia globale, una guerra in Europa e una crisi del costo della vita”. Questi eventi ”hanno portato a un quadro piuttosto cupo per l’economia mondiale, per quest’anno e soprattutto per il prossimo”.
”Mentre osserviamo questo quadro cupo, ancora più preoccupante è la tendenza verso una maggiore frammentazione. In un momento in cui abbiamo più bisogno l’uno dell’altro”, un riferimento che sembra perfetto a descrivere la situazione del vertice del G20 di Bali che si apre martedì.
”Sono molto preoccupata che potremmo essere sonnambuli in un mondo che, di conseguenza, sarebbe più povero e meno sicuro”, conclude Georgieva.