Il Kenya si smarca da Pechino, no alla trappola del debito
10 Febbraio 2023
Il Kenya è il primo paese africano a fare un passo significativo verso la liberazione dalla morsa del debito cinese. Lo dimostra il recente atto di trasparenza del presidente keniano William Ruto nei confronti del controverso progetto ferroviario a scartamento standard (SGR). Un passo significativo verso una maggiore indipendenza dei Paesi africani dalla stretta cinese su debito e investimenti.
La Corte Suprema di Nairobi ha affermato che il paese non poteva sottrarsi alle condizioni imposte dalla Cina. A quel punto il presidente Ruto ha minacciato di rendere pubblici i documenti legati al progetto, aumentando così le pressioni per una rinegoziazione del prestito. Una mossa per la trasparenza che fa da contrappunto alla diplomazia del debito cinese.
Kenya primo paese a smarcarsi dalla trappola del debito cinese
L’Africa è una proiezione strategica della politica estera cinese perlomeno dagli anni Cinquanta del secolo scorso. La Cina ha sostenuto diversi movimenti di liberazione africani e ha mantenuto regolari rapporti diplomatici con molti Paesi africani. Basti pensare che il nuovo ministro degli esteri cinese, Qin Gang, ha visitato cinque paesi africani e l’Unione Africana nel gennaio 2023. L’ex ministro degli esteri Wang Yi ha visitato 48 paesi africani.
Il premier Xi Jinping ha effettuato 10 visite in Africa tra il 2014 e il 2020. L’Africa è evidentemente diventata una zona di interesse cruciale per la Cina, che ha siglato un accordo per 10 miliardi di dollari in investimenti diretti esteri nei prossimi tre anni in ogni regione del continente. Con un totale di 282 miliardi di dollari nel 2022, la Cina è diventata il principale partner commerciale dell’Africa.
Un passo in avanti per l’indipendenza africana da Pechino
Ma la qualità delle infrastrutture costruite nel continente nero lascia a desiderare. Già nel 2018, il presidente keniota Uhuru Kenyatta aveva vietato l’importazione di pesce cinese in risposta alle proteste popolari. Il governo cinese allora aveva risposto minacciando di ritirare i finanziamenti e di imporre sanzioni commerciali. Il divieto fu subito ritirato, aumentando le voci sulla pressione diplomatica esercitata attraverso il debito cinese.
Nel febbraio 2021, la Cina ha rinviato il rimborso del debito keniota di 245 milioni di dollari. Una settimana dopo che il Club di Parigi aveva offerto una possibilità simile, esemplificando ulteriormente la pressione che la Cina sta esercitando sui paesi in difficoltà economica. La scelta del Kenya di resistere alla diplomazia del debito cinese e di promuovere la trasparenza nei confronti del progetto SGR rappresenta un importante passo in avanti verso la liberazione dall’influenza cinese.
Questo passo potrebbe aprire la strada a una maggiore indipendenza e libertà di scelta per i paesi africani. Un risultato importante per un futuro più equilibrato e sostenibile nei rapporti tra l’Africa e la Cina. La politica estera cinese sta diventando sempre più influente in tutto il mondo, e l’Africa ne è un esempio evidente. La Cina sta esercitando una notevole pressione sui paesi in difficoltà economica.
Anche l’Italia ha provato a stringere un legame con la Cina. L’allora premier Conte aveva attirato l’attenzione dei media a livello internazionale per le sue dichiarazioni aperturiste verso la Cina. Dichiarazioni che hanno sollevato preoccupazioni tra i membri del Parlamento e della società civile.