
Il Nord non dimentica e vuole stabilità

01 Ottobre 2022
Il Nord non dimentica. Un governo è stato fatto cadere in un grave momento di crisi, con una guerra alle porte dell’Europa. Quando il nostro Paese si stava faticosamente rialzando dopo la pandemia. I governi cascano da un giorno all’altro qui da noi e non si è mai sicuri di avere regole certe e che durino nel tempo.
In tanti anni molto si è detto ma poco si è fatto sul fronte del decentramento e delle autonomie. Le energie, il dinamismo imprenditoriale dei ceti produttivi del nostro Paese continuano ad affondare nella palude di regole, burocrazia e tasse oppressive che abbiamo.
Il Nord non dimentica e vuole stabilità. Questo spiega almeno in parte il successo elettorale di Fratelli d’Italia nel Settentrione il 25 Settembre. Il mandato forte dato a Giorgia Meloni, il capovolgimento dei rapporti di forza nel centrodestra.
Il partito del Pil, il mondo imprenditoriale e industriale ha punito chi aveva rotto quella stabilità. Premiando chi sembrava avere i numeri e la forza di conservarla. Premiando anche chi – tra le nuove forze politiche – risposte ai bisogni della industria in passato ha saputo darle.
Questo Nord è la parte economicamente più avanzata del nostro Paese. Dove vanno le multinazionali, c’è il numero più alto di piccole e medie imprese, si internazionalizza, si innova, si fa export, dove l’economia circolare e la sostenibilità primeggiano a livello europeo. Il Nord non dimentica e ora mette alla prova la destra italiana. Vedremo se la promessa di liberare l’energia dell’impresa e del lavoro nel nostro Paese stavolta verrà mantenuta.