Il nuovo codice della strada: l’impatto sul mondo militare

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Il nuovo codice della strada: l’impatto sul mondo militare

30 Luglio 2010

Sono le 7 e 35 di giovedì 29 luglio 2010 e GC (Giovane Capitano), ufficiale medico in servizio presso l’ospedale militare Celio di Roma, sale sulla metropolitana a Termini. La prima persona che incontra è AC (Attempato Colonnello), anch’egli effettivo allo stesso nosocomio, immerso nella lettura di un plico di fogli.

GC: “Che stai leggendo?”

AC: “Il nuovo codice della strada entrato in vigore proprio oggi”

GC: “E perché quella faccia schifata, come se stessi ascoltando un concerto di vuvuzele?”

AC: “Perché qui, dove si parla di idoneità alla patente di guida, ci sta scritto che fra coloro che possono certificare ci sono anche i medici militari…”

GC: “Come me e te? E che c’è di strano?”

AC: “Aspetta: dicevo che ci sono pure i medici militari, anche quando hanno lasciato il servizio attivo e i corpi di appartenenza. Ma ti rendi conto?”

GC: “Ma alcuni di noi hanno sempre fatto queste certificazioni. D’altra parte si tratta di un patto non scritto: ci pagano di meno ma ci permettono di lavorare anche fuori, così arrotondiamo”

AC: “Ho capito, ma finora lo facevano solo quelli in servizio. D’ora in poi questa lobby ha deciso di diventare eterna, come i Cardinali, come il Papa”

GC: “E diamogli questo contentino, dai…”

AC: “Contentino? Qua si parla di introiti cospicui, di attività lucrose assai. Non solo, ma gli ufficiali medici che prima non facevano patenti, ora le faranno. Daranno le dimissioni e faranno solo quello, loro ci guadagneranno e la Sanità militare andrà a ramengo, perché da noi non ci verrà più nessuno, forse gli scalzacani”.

GC: “Immagino dove vuoi arrivare: secondo te c’è una ferrea volontà di distruggere la Sanità militare”

AC: “Magari fosse così. No, non riconosco a questa gente la capacità di pianificare così in grande. A questi semplicemente non gliene frega niente della Sanità militare, che dovrebbe essere una cosa operativa e non burocratica. In realtà gli interessa solo il proprio tornaconto personale…”

GC: “Beh, adesso che mi ci fai pensare, il mese prossimo dovrei partire per l’Afghanistan, ma chi me la fa fare a rischiare la vita quando posso restare qui e guadagnare di più? Sai che ti dico? Quasi quasi do le dimissioni e mi metto a far patenti…”

AC: “Visto? Il nuovo codice della strada sta dando i suoi frutti…”

Sono le 7 e 40: stazione Colosseo, è ora di scendere e di avviarsi verso il Celio. Prima che chiuda.