
Il riconoscimento facciale tra sicurezza e tutela della privacy

02 Maggio 2023
di Redazione
Intelligenza artificiale e riconoscimento facciale non sono più questioni che riguardano il nostro futuro, bensì il presente. Non si tratta solo di tecnologia, ma anche di regolamentazione e sicurezza. Il Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, intervistato sul Quotidiano Nazionale, ha declinato il tema proprio in questa chiave.
Secondo il titolare del Viminale, la videosorveglianza con il riconoscimento facciale è “uno strumento fondamentale. La sua progressiva estensione è è un obiettivo con tutti i sindaci”. In questo modo, si possono dare “ulteriori e significative possibilità di prevenzione e di indagine”, pur sottolineando che “il diritto alla sicurezza va bilanciato col diritto alla privacy”.
Il rischio del ‘Grande Fratello’ orwelliano, applicato senza troppe remore dalla Cina, è dietro l’angolo e le cautele devono essere massime. D’altro canto, limitarsi a rinunciare una tecnologia con tali potenzialità sarebbe assurdo. Già nel 2018, Fondazione Magna Carta ha affrontato il tema nel paper ‘Rischio terrorismo, riconoscerlo per prevenirlo’, approfondendo in particolare gli aspetti normativi della questione. “Negli ultimi anni – si legge nel documento – grazie all’eliminazione di frontiere socio-culturali e geografiche, all’aumento esponenziale di circolazione di beni e servizi, l’avvento di internet di tecnologie pervasive, si è manifestata l’esigenza di incrementare la sicurezza dei cittadini tramite l’utilizzo di tecnologie biometriche finalizzate ad agevolare il riconoscimento delle persone fisiche.” Il dibattito sul bilanciamento tra sicurezza e privacy continua a rimanere aperto.