
Il sindaco di Ravenna ne dice quattro ai No Triv

12 Luglio 2022
“Decidere di importare così tanto gas liquefatto o tramite gasdotti e insieme decidere, senza alcun motivo, di non utilizzare il proprio è una follia italiana”. Non usa giri di parole Michele De Pascale, sindaco di Ravenna, sul tema della crisi energetica.
La città dei mosaici si è detta disposta ad aumentare le estrazioni e accogliere la nave per il gas che Snam collocherà a largo della città.
“Non ci sono preoccupazioni – spiega De Pascale nel corso di un intervento al programma radiofonico 24 Mattino – perché il progetto sarà sottoposto a tutte le verifiche del caso”.
De Pascale, però, pone l’accento sulla reale situazione vissuta dall’Italia in tema di energia. La nave rigassificatrice è un “investimento che al nostro Paese serve: il Paese in questo momento ha bisogno di aumentare la capacità di rigassificazione”.
E mentre a Piombino, dove il rigassificatore sarà montato in porto, crescono le proteste ambientaliste, De Pascale sottolinea di aver sentito “affermazioni che mi paiono condivisibili e altre che rispondono al solito coro del Nimby”.
Uno dei paradossi di questa vicenda è che la competenza di Ravenna in materia si basa su operazioni di estrazione del gas nell’Adriatico che, però, per motivi incomprensibili, non avvengono più da tempo. “In Alto Adriatico, a Rovigo – spiega il sindaco di Ravenna -, c’è un rigassificatore che fa 10 miliardi di metri cubi, a Ravenna ne avremo un che ne fa 5: sarà l’unico posto al mondo dove avremo così tante infrastrutture per rigassificare sopra del gas inutilizzato”.
Importare materie prime che si avrebbero a disposizione ma che si decide di non utilizzare è stata la strada scelta decenni or sono. Però, le preoccupazioni ambientaliste? Secondo De Pascale, i dubbi “No trivelle” rispondono a un atteggiamento neocolonialista. “In Egitto – sottolinea – ci sono persone che dell’ambiente possono fregarsene? E poi a Ravenna lo sappiamo che non hanno impatto ambientale, anzi: rispetto al gas importato via nave c’è un 20 – 30% di emissioni in meno”.