In Russia cresce il malcontento dopo il raid ucraino a Makiivka

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In Russia cresce il malcontento dopo il raid ucraino a Makiivka

In Russia cresce il malcontento dopo il raid ucraino a Makiivka

06 Gennaio 2023

Makiivka è stato il colpo più duro subito dalla Russia dallo scorso febbraio in Ucraina. È un generale, Sevryukov, ad ammetterlo. L’attacco sferrato dagli ucraini, geolocalizzando la base temporanea russa nel Donbass, ha fatto secondo Mosca 90 morti tra le truppe russe. Le reclute hanno ingenuamente risposto al telefono agli auguri di fine anno. Esponendosi al lancio degli HIMARS, i lanciarazzi americani forniti a Kiev.

Secondo fonti ucraine, i caduti della Russia a Makiivka potrebbero essere quattrocento. Così, in Russia cresce il malessere per il numero di morti sempre più alto tra le truppe della Federazione. Giovani reclute e soldati mandati a morire da Putin nel Donbass. Le famiglie russe e i coscritti contestano anche se non apertamente la nuova fase della mobilitazione militare ordinata dal Cremlino.

Colpisce il modo inusuale con cui il ministero dell’interno russo ha ammesso le perdite durante l’attacco, anche se i media di regime si guardano bene dal commentare l’attacco subito. Il Cremlino infatti sembra voler scaricare ancora una volta unicamente sui militari i pessimi risultati della guerra. Ufficiali e truppa sono stati praticamente accusati di essere degli incompetenti.

Dal ministero dell’interno russo fanno sapere che i responsabili “colpevoli” di quanto accaduto verranno “puniti”. Sui social filtrano le immagini della rabbia dei familiari dei caduti russi, a Samara, nella regione del Volga. Vladimir Putin non ha commentato l’attacco. Gli ucraini hanno colpito subito dopo i suoi auguri di fine anno ai russi.