Industria e lavoro, poi tutto il resto
25 Ottobre 2022
Industria e lavoro restano le due priorità per il Governo Meloni che vuole difendere l’interesse nazionale.
Due questioni fondamentali di sicurezza nazionale.
L’industria è il nostro patrimonio strategico. Senza imprese non c’è crescita. Senza crescita l’Italia muore.
Ma l’industria funziona se c’è lavoro. Il lavoro è quindi l’altra priorità. bisogna lavorare di più, essere più produttivi, dare opportunità ai più giovani che vogliono farsi una famiglia e fare figli.
Quindi, pensiamo al lavoro, non solo a mandare in pensione i sessantenni.
Senza industria, senza lavoro, senza crescita non si capisce chi dovrebbe pagarle le pensioni.
Del resto l’idea per cui con i prepensionamenti avremmo liberato posti di lavoro per i giovani fino adesso non ha funzionato.
Insistere, con i costi che ha la previdenza, mette a rischio i conti pubblici.
Mettere in sicurezza industria e lavoro ha anche una valenza per la nostra politica estera.
Il prezzo del gas inizia a scendere ma non sappiamo ancora cosa accadrà questo inverno.
I costi energetici fuori controllo e la stanchezza delle opinioni pubbliche europee nel sostenere lo sforzo bellico di chi in Ucraina difende l’Europa sono un rischio per la tenuta del nostro posizionamento internazionale. Atlantico, occidentale.
Il costo del gas fuori controllo potrebbe toglierci fino a 3 punti di Pil. Far ballare quasi 600mila posti di lavoro fino al termine del 2023.
Con la sua autorevolezza, che ora non c’è più, Mario Draghi ha ottenuto un importante risultato durante l’ultimo consiglio europeo.
Abbiamo gettato le basi per una gestione condivisa della crisi energetica. Ora però l’Italia deve spingere per tradurre l’impianto teorico in pratica.
Il Governo Meloni avrà la forza di farlo? La scelta di mantenere nella compagine di governo l’ex ministro Cingolani va nella direzione di una continuità con quanto è stato fatto da Draghi.
Lo stesso discorso vale per il Pnrr. Riusciremo a spendere presto e bene la enorme quantità di fondi del Recovery?
Per cambiare faccia all’Italia creando opportunità per industria e lavoro.
Tutto questo, crisi energetica, pnrr, la manovra, va gestito per bene se si vuole mantenere la stabilità sociale nel nostro Paese.
Dobbiamo evitare, come ha detto il ministro della Difesa Crosetto, che Mosca possa soffiare sotto il fuoco del malcontento in Europa. Alimentandolo e generando instabilità.
Giorgia Meloni ha usato parole chiare sul nostro posizionamento in politica estera. I suoi alleati di governo, meno.
Se lo scenario economico dovesse ulteriormente complicarsi, in una spirale tra costi energetici, caro vita e tensioni nella maggioranza, qualcuno avrà la tentazione di fare concessioni alla Russia? Di allentare il fronte europeo che ha deciso le sanzioni contro il regime del criminale di guerra Putin?
Industria e lavoro sono gli asset strategici per garantire la sicurezza nazionale in un momento di incertezza come quello che stiamo attraversando.