
Intercettazioni, Nordio: Intervenire su abusi, NO a Parlamento supino ai Pm

20 Gennaio 2023
Sulle intercettazioni, il ministro Nordio non le manda a dire. “Se non interverremo sugli abusi delle intercettazioni cadremo in una democrazia dimezzata”, dice nel suo discorso alla Camera. “Non ho mai inteso toccare minimamente le intercettazioni che riguardano terrorismo e mafia e quei reati che sono satelliti nei confronti di questi fenomeni perniciosi”.
“L’azione del governo contro la mafia sarà forte, omogenea e incondizionata”, aggiunge. Vale la pena ricordare che le intercettazioni sono strumenti di ricerca delle prove, non sono le prove. La loro diffusione a mezzo stampa, più che il loro utilizzo, in altri Paesi è vietata.
Citando il caso del generale Mori, il ministro Nordio aggiunge: “Quando si parla di giustizia bisogna parlare anche di errori giudiziari”. Poi l’attacco: “L’Italia non è fatta solo di pubblici ministeri. Il Parlamento non può essere supino o acquiescente alle affermazioni dei pm”. Dopo anni di giustizialismo imperante, le parole del ministro ridanno forza, dignità alla politica e al parlamento.
“Non mi stupisce che alcuni ex colleghi abbiano espresso posizioni ferocemente negative”. Ma “così come questi colleghi vedono la realtà attraverso la loro lente di ingrandimento, le Camere penali e gli avvocati vedono le cose in modo diverso, opposto a quello dei pm”.
“La politica rappresenta i cittadini, che non sono né Pm né delle Camere penali”.
Il cdm intanto approva il ddl Nordio. I reati di mafia tornano perseguibili d’ufficio. Viene modificata la riforma Cartabia. Non servirà più la querela di parte per procedere. E il presidente del Consiglio, Meloni: “Chiederò alle Camere la procedura d’urgenza”.