La Carfagna sta con Fini: “Sì al voto agli immigrati se c’è reale integrazione”
08 Settembre 2009
di redazione
Sì al voto agli immigrati se c’è una "reale, e non formale", integrazione da parte dello straniero. È la posizione del ministro per le Pari Opportunità, Mara Carfagna, intervenuta questa mattina a "Radio Anch’io", sulla possibilità di concedere il voto amministrativo agli stranieri.
"Il voto agli immigrati – ha detto il ministro – è un tassello di un percorso di integrazione, reale e non formale. Integrazione reale presuppone un senso di responsabilità e di accettazione dei doveri, della nostra cultura e delle nostre tradizioni. Non perché – ha precisato Carfagna – sono le migliori ma perchè non permettono le violazioni dei diritti umani, soprattutto per le donne e i minori". Ovviamente "lo Stato deve mettere l’immigrato in condizione di integrarsi".
Carfagna si è detta contraria al multiculturalismo e ha affermato di ritenere importante puntare su strategie destinate ai giovani e all’istruzione.
Qualche giorno fa, il presidente della Camera Fini era tornato a chiedere una riflessione sull’ipotesi di ”estendere agli stranieri il diritto di voto” alle amministrative. In un intervento alle Acli, Fini aveva invita a ragionare se il solo concetto di cittadinanza sia sufficiente ”a favorire l’integrazione dei lavoratori stranieri e delle loro famiglie nel tessuto sociale”. E sui rapporti con la Lega avverte: ”Serve una discussione seria, senza cedere a tentazioni propagandistiche in vista delle amministrative”.
La replica del Carroccio non si è fatta aspettare: "Chel lì l’è matt, (Quello lì è matto ndt)". Coì’ il leader della Lega Umberto Bossi, dalle colonne de "La Stampa", qualifica la proposta del presidente della Camera di concedere il diritto di voto per le amministrative agli immigrati regolari. "Come già riferito a monsignor Bagnasco, anche noi vogliamo aiutarli – ha spiegato Bossi – ma a casa loro. Se questo il presidente Fini non lo capisce è condannato a perdere altri voti".
Sul tema era anche intervenuto lo stesso presidente del Consiglio Silvio Berlusconi bocciando ogni possibilità di discussione: "Il voto agli immigrati è un subdolo stratagemma che i comunisti immaginano per garantirsi una futura preminenza elettorale". "Gli italiani hanno chiaro che Silvio Berlusconi difende la sicurezza di tutti gli italiani, evitando che i signori della sinistra aprano le frontiere a chiunque – ha sottolineato il premier -. Il risultato sarebbe un’Italia alle prese con un numero crescente di clandestini, cui la sinistra vorrebbe concedere nel giro di breve tempo la cittadinanza e quindi il diritto di voto. Con questo subdolo stratagemma – ha aggiunto – i comunisti immaginano di garantirsi una futura preminenza elettorale".