
La crisi di governo che ci costa caro, 31 miliardi rischiano la paralisi

13 Luglio 2022
Una crisi da 31 miliardi di euro. E’ questa la quota di soldi che sembra essere a rischio qualora il governo Draghi facesse partire i titoli di coda.Â
I conti sono presto fatti. A ballare sono anzitutto i 10 miliardi del decreto Aiuti bis. Si tratta di uno stanziamento destinato ad alleviare l’impatto dell’inflazione su famiglie e imprese con misure che saranno varate entro il mese di luglio.
A questi soldi, vanno aggiunti i 21 miliardi di euro della tranche estiva del Pnrr.Â
Uno stop all’esecutivo guidato dall’ex presidente della Bce metterebbe in crisi la già non oliatissima macchina delle erogazioni. Nell’ipotesi della formazione di un altro governo, o di una compagine destinata ad accompagnare il Paese alle elezioni, la macchina burocratica farebbe un’enorme fatica a rimettersi rapidamente in moto, bloccando tutti i provvedimenti in un limbo pre campagna elettorale. Â
Guardando oltre, la crisi di governo estiva avvolgerebbe d’incertezza anche operazioni di sistema come le privatizzazioni di Mps e Alitalia, la nascita della società per la Rete unica e la gestione degli oltre 200 miliardi di euro del Next Generation Eu.