
La Germania consegna Elmos alla Cina, perseverare è diabolico

29 Ottobre 2022
Le scelte di politica industriale ed energetica si intrecciano spesso con la politica estera. Con la globalizzazione è inevitabile. Le Germania, tuttavia, sembra non averlo capito o, peggio, finge di non saperlo. Nella stessa settimana in cui si è sbloccata la cessione del 24,9% del porto di Amburgo alla società cinese Cosco, seppur impedendo di garantire loro una minoranza di blocco, è arrivato un nuovo caso. Elmos, un’azienda che produce chip, sta per finire nelle mani della Cina.
Elmos, chip tedeschi per la Cina
Lo scorso dicembre, Elmos ha dichiarato di aver accettato l’offerta di Silex, un’azienda svedese controllata al 100% dalla cinese Sai Microelectronics, per circa 85 milioni.
La Commissione Europea, che sta portando avanti il Chips Act a livello comunitario, non vede di buon occhio il via libera che il governo sembra intenzionato a dare. Va detto che, come nel caso del porto, da parte di Verdi e Liberali c’è scetticismo. Non è poco il timore di essere ricordati come coloro che hanno vincolato la Germania alla Cina, così come Merkel si era legata alla Russia per mezzo del gas. Anche perché sbagliare è umano, perseverare è diabolico.
Le rivelazioni del quotidiano Handelsblatt
Bisogna ricordare che Elmos produce microchip per il 90% delle case automobilistiche tedesche, un settore a dir poco fondamentale. L’ufficio federale per la protezione della Costituzione, ovvero servizi segreti tedeschi, hanno sconsigliato al governo di andare avanti. L’alternativa? Opporsi come fece Draghi con Applied materials nel 2021 e come stanno cercando di fare i conservatori inglesi con Newport Wafer Fab.