“La Grande Guerra della Cultura”, a febbraio il convegno della Fondazione Magna Carta

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“La Grande Guerra della Cultura”, a febbraio il convegno della Fondazione Magna Carta

“La Grande Guerra della Cultura”, a febbraio il convegno della Fondazione Magna Carta

Il prossimo 22 febbraio, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea ospiterà l’evento “La Grande Guerra della Cultura: contaminazioni, trasversalismi, ricomposizioni”, un convegno di alto profilo accademico organizzato dalla Fondazione Magna Carta nell’ambito della mostra Il Tempo del Futurismo, per approfondire i conflitti e le trasformazioni culturali del Novecento attraverso il contributo di storici e studiosi di rilievo.

La Prima Guerra Mondiale e il Dopoguerra segnarono una rottura radicale con i paradigmi delle culture tradizionali. Il fenomeno del Futurismo rientra in questa cornice epocale. Più di una corrente artistica, il Futurismo rappresentò una forza trasversale in grado di influenzare ambiti diversi – dall’arte alla politica, dall’ideologia alla cultura – assumendo un respiro internazionale.

Un focus del convegno sarà riservato ai manifesti di Benedetto Croce e Giovanni Gentile, di cui ricorre nel 2025 il centenario, considerati i terminali dei processi di composizione e scomposizione dei paradigmi novecenteschi.  L’analisi del rapporto tra i due manifesti e il Fascismo offrirà un caso emblematico delle dinamiche di contaminazione e convergenza tra correnti politico- culturali, riflesso della complessità storico-culturale del ‘Secolo breve’, che allora muove i suoi primi passi.

La giornata si articolerà in due sessioni. La prima, dalle 10.00 alle 13.30, sarà moderata da Maurizio Caprara (Corriere della Sera) e affronterà i riflessi culturali della Prima Guerra Mondiale con gli interventi di Giovanni Orsina (LUISS Guido Carli) su I riflessi culturali della “rottura” interventista, Lorenzo Benadusi (Università Roma III) su La cultura delle trincee, la cultura nelle trincee, Gaetano Quagliariello (LUISS Guido Carli) su Anti-giolittismo di prima e seconda generazione e Domenico Maria Bruni (Università di Siena) su Tentativi di rinnovamento culturale in ambito liberale.

Nel pomeriggio, dalle 15.30 alle 19.00, il secondo panel sarà introdotto e coordinato da Francesco Giorgino (Direttore Ufficio Studi Rai) e si concentrerà sulle conseguenze culturali e politiche del dopoguerra con gli interventi di Eugenio Capozzi (Università Suor Orsola Benincasa) su I cattolici tra opposizione alla guerra e integrazione, Simona Colarizi (Università La Sapienza) su “Fare come in Russia”: la cultura socialista dopo il ’17, Marco Gervasoni (Università del Molise) su Le nuove destre, Monica Cioli (Scuola Normale Superiore di Pisa) su Il portato politico del futurismo e delle altre avanguardie e Alessandra Tarquini (Università La Sapienza) su I due manifesti: quale ricomposizione?