La Maratona Delle Dolomiti, in gara con “umanità”

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La Maratona Delle Dolomiti, in gara con “umanità”

La Maratona Delle Dolomiti, in gara con “umanità”

03 Luglio 2023

E’ una gara per amatori, anzi è la regina delle granfondo ciclistiche, ma il percorso più lungo fa paura anche ai professionisti. La maratona delle Dolomiti (dles Dolomites secondo la lingua ladina), giunta quest’anno alla 36esima edizione, si corre ogni anno la prima domenica di luglio ed ogni anno la manifestazione più amata dai cicloamatori sceglie un tema da valorizzare e su cui riflettere. Quest’anno la Maratona delle Dolomiti era dedicata all’umanità (umanité in lingua ladina).

Per me, appassionato cicloamatore, è stata la ventiduesima partecipazione, ma questo è un piccolo dettaglio. Al via c’era anche Vincenzo Nibali, mentre lo scorso anno ha partecipato il campione spagnolo Miguel Indurain. Con 8mila partecipanti – estratti a sorte da un elenco di 30mila candidature – la Maratona non conosce crisi e anzi pensa già al 2024 con l’edizione dedicata al tema “metamorfosi”, un invito a cambiare le nostre abitudini in un mondo che vede il clima cambiare drasticamente. E chissà che la bicicletta non possa avere un ruolo sempre più importante nelle nostre vite.

Con i partecipanti provenienti da 80 diversi Paesi, la Maratona dles Dolomites è un evento di portata mondiale, cresciuta anno dopo anno da quell’ormai lontano 1987 che vide al via della prima edizione 166 arditi cicloamatori per un percorso che all’epoca misurava 175 chilometri ed era nettamente più duro di adesso prevedendo anche la scalata del temibile passo Fedaia.

La macchina organizzativa è da media azienda: oltre mille volontari lungo il percorso assicurano assistenza ai corridori. Tutto è rodato in funzione dell’indotto turistico e a beneficiarne è tutta la Val Badia e zone confinanti con oltre 15mila posti letto occupati nei tre giorni di evento in un periodo tutto sommato ancora di bassa stagione. La partenza da La Villa, in Alta Badia, è alle 6,30. La sveglia per i cicloamatori quindi suona molto presto. Il buio accompagna ancora le prime pedalate che portano i corridori allo start e mano a mano che la luce illumina il paesaggio lo scenario diventa sempre più spettacolare.

I partecipanti hanno il privilegio di pedalare sui passi che hanno fatto la storia del ciclismo e riconosciuti patrimonio dell’Unesco, senza traffico come in una vera tappa del Giro d’Italia. Il vincitore completa il percorso più impegnativo in circa 4 ore e 30, i più lenti quando arriva lui sono ancora sul percorso più corto. La sofferenza però accomuna tutti, così come la gioia di aver portato a casa la propria piccola impresa sportiva.

Con oltre 4mila metri di dislivello il percorso più lungo è un vero tappone dolomitico, mentre il più corto – il classico Sellaronda – è decisamente abbordabile. Il più equilibrato con 106 chilometri e poco più di 3mila metri di dislivello, è il percorso intermedio. Campolongo, Pordoi, Sella e Gardena costituiscono il percorso entry level della Maratona delle Dolomiti. Per i cicloamatori con “più gamba” si prosegue con Falzarego, Giau e Valparola. Il percorso lungo misura 138 km per 4.230 metri di dislivello, il medio 106 per 3.130 metri di dislivello, il corto 55 per 1.780.

Lungo i chilometri della Maratona ogni partecipante trova la sua dimensione ideale: c’è chi “fa la corsa” e chi una passeggiata, ma il privilegio di pedalare in armonia con la natura attenua la fatica che è comune a tutti. Della Maratona colpisce anche il grande sforzo organizzativo che coinvolge un’intera comunità, spesso in disaccordo su altre questioni ma unita nello sforzo di presentare una competizione di alto livello organizzata a livelli di eccellenza, in grado di gestire una partecipazione così numerosa, e con l’ambizione di proporre una alternativa di mobilità al traffico automobilistico.

Edizione dopo edizione la Maratona corre sempre di più verso il traguardo della sostenibilità. Per rendere l’evento più ecologico e meno impattante sull’ambiente, la Maratona sviluppa oltre 15 microprogetti incentrati sulla sostenibilità e, grazie anche alla certificazione Green Event, incoraggia e sollecita i suoi partner a prendere
analoghe iniziative.

Ötztaler Radmarathon. Dalla Val Badia a Sölden in Tirolo, la distanza non è molta. E domenica 9 luglio proprio da Sölden si svolgerà la corsa ciclistica per amatori più dura delle Alpi, la Ötztaler Radmarathon, giunta alla 42esima edizione. Percorso unico di 225 km per 5.500 metri di dislivello da superare distribuiti sui passi Kühtai, Brennero, Rombo e Giovo. Al via 4.000 appassionati – provenienti da 36 paesi – estratti a sorte a fronte di 19.000 iscrizioni. La Ötztaler Radarathon – secondo il comitato organizzatore – genera ogni anno 25.000 pernottamenti durante il fine settimana di gara, con una media di tre notti prenotate a persona e un indotto turistico di 4,5 milioni.