La storica visita del presidente ucraino Zelensky a Londra

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La storica visita del presidente ucraino Zelensky a Londra

La storica visita del presidente ucraino Zelensky a Londra

“Lo vedo nei vostri occhi, vinceremo la guerra, sconfiggeremo il male come nella Seconda guerra mondiale e con la nostra vittoria anche il mondo cambierà”. Così il presidente Ucraino Zelensky ieri al parlamento inglese, davanti ai rappresentanti dei comuni che l’avevano più volte applaudito prima che iniziasse a parlare. A Westminster Hall, nella culla della democrazia moderna, occidentale.

Con la divisa militare che i telegiornali di tutto il mondo ormai hanno imparato a conoscere, il presidente Ucraino è giunto ieri mattina a bordo di un aereo dell’aviazione inglese, vale a dire della RAF, in un aeroporto militare tenuto super segreto fino all’ultimo minuto così come l’orario d’arrivo nella capitale inglese. E’ così è iniziata una storica visita. La seconda fuori dal territorio ucraino dall’inizio dell’invasione russa. La prima visita era stata a Washington alcuni mesi fa.

L’incontro con il presidente americano Joe Biden che aveva ribadito e assicurato pieno sostegno economico e militare da parte degli Usa. Questa seconda visita fuori dal territorio ucraino del presidente Zelensky assume adesso un altro significato a dire poco storico visto il momento, la situazione a quasi un anno dall’invasione russa. Era il 24 febbraio del 2022. Così il presidente di Kiev al parlamento inglese: “Vi ringrazio di essere stati al fianco dell’Ucraina dal giorno uno della guerra”.

Dodici mesi in cui l’Inghilterra non ha mai fatto mancare il proprio sostegno. Dodici mesi in cui Londra è di fatto stato il secondo paese al mondo, il primo in Europa riguardo il sostegno militare a Kiev. Oggi nel Regno unito ci sono migliaia di soldati ucraini che si stanno addestrando per tornare a combattere. La storia si ripete. L’isola come base per l’addestramento delle truppe per una causa fatta di libertà e democrazia.

Mentre altri paesi europei danno comunque il proprio sostegno a Kiev con aiuti, vedi carri armati Leopard, di cui si è tanto discusso e che arriveranno tra qualche tempo, i famosi carri inglesi Challenger fiore all’occhiello dell’esercito inglese sono già operativi sul campo. “Vi ringrazio”. Ha più volte ripetuto Zelensky il cui sguardo si è incrociato con l’ex primo ministro Boris Johnson. “E vi prometto che vi ripagherò con la vittoria”.

Una visita ricca di significati ma anche veloce, rapida. Appena atterrato il presidente ucraino aveva incontrato il primo ministro inglese Rishi Sunak. Il quale non gli aveva fatto mancare il pieno sostegno. A Downing Street, un saluto insieme davanti al numero 10. Poi, come si diceva, l’arrivo al parlamento. Subito dopo un altro incontro, in udienza, ricevuto da re Carlo III il capo del Commonwealth.

A sottolineare i tre pilastri su cui regge la democrazia inglese. L’esecutivo, il governo, il parlamento e la corona. Come si diceva, una visita veloce. Con misure di sicurezza imponenti che non hanno, non potevano lasciare nulla al caso. Una visita che è stata sempre in dubbio fin dal primo momento. Che avviene in momento particolare dell’invasione russa in Ucraina. Infatti sempre più spesso viene ribadito che le truppe di invasione russa starebbero per lanciare un feroce attacco nel Lugansk.

Lo scopo di Mosca è chiaro, occupare più territori possibili per presentarsi all’opinione pubblica come vincitrice in vista del 24 febbraio data d’inizio della guerra. Poco importa delle perdite, incredibilmente alte, dei soldati di Mosca mandati a morire per le mire espansionistiche di un dittatore che continua a far male i suoi conti nei confronti e riguardo la determinazione dell’occidente. Lo stesso primo ministro inglese ha ribadito la sua intenzione di recarsi in visita a Kiev.

Da Londra a Bruxelles, lo stesso aereo della Raf ha trasferito il presidente ucraino. Poco prima il presidente ucraino Zelensky era riuscito anche a far visita alla truppe ucraine che si stanno addestrando sul suolo inglese. Sul continente europeo Zelensky si è recato all’Eliseo. A Parigi per incontrare in un vertice il cancelliere tedesco Scholz e il presidente francese Macron. In sostanza in un unico giorno il presidente ucraino ha toccato con mano il sostegno dell’Europa alla sua causa.

Un sostegno al suo paese. La determinazione contro l’invasione russa da parte della comunità occidentale. C’è un altro aspetto da tener presente, oltre quello militare e quello, come si è visto, politico-militare. Vale a dire quello mediatico. Una dichiarazione dell’alto rappresentante dell’unione per gli affari esteri e per la politica di sicurezza, vale a dire Josep Borrell, il quale ha affermato di essere in possesso delle prove che accusano Mosca di aver tentato di influenzare l’opinione pubblica europea con false notizie veicolate nei programmi d’informazione. A vantaggio della Russia.

E tutto questo per ben 15 mila casi. Tentativi, molti tentativi che fanno impressione. Ma qui si parla di tentativi concreti di inserirsi con false notizie, informazioni, propaganda a favore della dittatura di Mosca. Prove, accuse concrete dei tentativi di infiltrazione per influenzare l’opinione pubblica europea sulla guerra di invasione russa.