Lo strano caso di Telegram bloccato in Russia
30 Ottobre 2022
di Redazione
Jason Jay Smart è un corrispondente speciale del Kyiv Post che stanotte ha dato un’anteprima al mondo: il blocco in tutta la Russia di Telegram, la app di messaggistica alternativa al mondo Meta. Dopo poco, tuttavia, è il governo russo ha fatto una distinzione tra “limitare ” e bloccare”. Dicono di aver “limitato l’accesso a Telegram su richiesta dell’ufficio del procuratore generale della Federazione Russa”, ma “il blocco dell’accesso a Telegram è attualmente escluso.”
Ria Novosti, un media di Stato, ha spiegato dopo pochi minuti che “Telegram è scomparso dal registro delle risorse limitate da Roskomnadzor, ma non è ancora disponibile”.
Una gran confusione, che indica quanto Putin tentenni in patria. Evidentemente non sottovaluta l’ostilità che potrebbero manifestare i cittadini del suo regime. Teme la verità e la sua classe dirigente ogni tanto inciampa, al fronte di guerra e nella gestione delle libertà personali dei russi stessi.
Va ricordato anche che il fondatore dell’azienda, Pavel Durov, è russo ed è stato esiliato da Putin tempo fa. In Russia Telegram era già stato bloccato tra maggio 2018 e giugno 2019.