Mille giorni, Renzi spinge su lavoro e giustizia. Soddisfazione di Ncd
16 Settembre 2014
di redazione
Il premier Matteo Renzi ha definito i "mille giorni" un periodo necessario "non soltanto a capovolgere la storia di questa legislatura, ma a rimettere in pista l’Italia". Parlando alla Camera, Renzi ha detto che si tratta della "ultima chance per recuperare il tempo perduto", "se la perdiamo, perde l’Italia non il governo".
Il premier ha poi proposto di "utilizzare come scadenza della legislatura la scadenza naturale, febbraio 2018". Due in particolare i passaggi della informativa di Renzi che vanno sottolineati come qualificanti: la riforma del mercato del lavoro e la riforma della giustizia.
Dopo i mille giorni, ha spiegato il presidente del Consiglio, "il diritto del lavoro non potrà essere quello di oggi" definendo il mondo del lavoro di oggi "basato sull’apartheid" e annunciando eventuali "misure di urgenza" pur nel rispetto dei lavori parlamentari.
Sulla giustizia, per Renzi occorre "cancellare il violento scontro ideologico del passato", aggiungendo che "uno strumento a difesa dell’indagato, l’avviso di garanzia", non può "costituire un vulnus all’esperienza politica o imprenditoriale di una persona".
Renzi, insomma, su temi chiave come il lavoro e la giustizia si mostra coraggioso e riformatore. "Solo un governo con dentro il Nuovo Centrodestra può e potrà realizzare queste svolte", ha commentato il ministro dell’interno e leader di Ncd, Angelino Alfano.
Renzi, secondo l’on. Fabrizio Cicchitto, "ha parlato da presidente del Consiglio che tiene conto più delle reali esigenze del Paese che non di posizioni interne al suo partito".