Moodys’, il Governo Draghi e quella incertezza che non ferma l’Italia
20 Luglio 2022
Il titolo dell’ultimo rapporto di Moodys’ sull’Italia è “l’incertezza mina l’attuazione delle politiche”. Secondo l’agenzia di rating, anche se Draghi dovesse restare al governo con l’avvicinarsi delle elezioni diventerebbe tutto più difficile. Approvare la nuova legge di bilancio, raggiungere i nuovi target del Pnrr, gestire i rischi della dipendenza dal gas russo… “In particolare sulle misure necessarie per sbloccare i fondi europei, che includono provvedimenti per ridurre l’evasione fiscale, riforme della giustizia e della concorrenza”.
Le ultime evoluzioni politiche hanno fatto perdere credito all’Italia, sostiene Moodys’ e “aumentano il rischio di elezioni anticipate”. Ancora una volta, gli osservatori economici si concentrano sulle difficoltà italiane di completare il processo di riforme strutturali. È un quadro negativo fatto di instabilità politica, investimenti che perdono slancio, economia che si indebolisce. Moodys’ descrive uno scenario verosimile ma una cosa possiamo aggiungerla.
È da quando abbiamo i calzoni corti, forse con la eccezione dei tanto vituperati anni Ottanta, che l’Italia vive nella incertezza. Incertezza politica perché non si riesce a fare governi capaci di completare un processo di riforme radicali. Incertezza nel lavoro, incertezza sul futuro economico e sociale del nostro Paese. Eppure andiamo avanti. Senza scomodare l’entropia, verrebbe da dire che la incertezza è diventata la cifra dell’Italia. Non è detto che sia un male. Quindi Moodys’ si tranquillizzi. Se Draghi resta, una soluzione la troveremo come abbiamo sempre fatto.