Natalità, perché è importante fare una donazione a Magna Carta
30 Marzo 2023
L’Europa e l’Italia, in particolare, stanno affrontando un declino demografico senza precedenti. Questo è quanto emerge dallo studio “Tendenze demografiche in Italia. Fattori di crisi e azioni di riequilibrio“, condotto nel 2022 dalla Fondazione Magna Carta nell’ambito dell‘Osservatorio politico sulla crisi di sistema. A un anno di distanza dalla pubblicazione del volume, resta centrale ribadire il ruolo che la natalità svolge all’interno di un sistema Paese, nella sua crescita nel tempo e nel significativo miglioramento che questo fattore apporta alla società.
“Per una primavera demografica”
Da molti anni nel nostro Paese nascono pochi bambini: oggi siamo a poco meno di 400mila nuovi nati all’anno. Per indagare le ragioni più profonde di questo fenomeno la Fondazione Magna Carta ha ideato il progetto di ricerca “Per una Primavera demografica”. Il programma è stato presentato lunedì 27 marzo presso l’hotel Bernini di Roma.
All’evento hanno preso parte Gaetano Quagliariello, Presidente di Magna Carta, Annamaria Parente, Coordinatrice della sezione “Sanità e Welfare – Scienza e Persona” del Comitato scienfico FMC, Eugenia Roccella, Ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari opportunità, e Gian Carlo Blangiardo, Presidente dell’Istat. Ha coordinato i lavori l’editorialista del Corriere della Sera Francesco Verderami. Ospite speciale dell’evento la campionessa olimpica di scherma Elisa Di Francisca, testimonial del progetto.
Calo della natalità: un invito a invertire il trend
Gli intervenuti hanno concordato sulla necessità di repentina inversione del trend del calo della natalità in Italia. Gli inviti sono giunti da tutti i relatori. Il Presidente di Magna Carta Gaetano Quagliariello ha esortato a tenere alta l’attenzione sul problema per “tutelare la sostenibilità del welfare, rendere più dinamico il mercato del lavoro e affrontare le grandi questioni legate alla gestione della terza età”.
La Ministra Eugenia Roccella ha sottolineato quanto sia importante essere donne e madri: “Possiamo essere madri senza essere costrette a rinunciare a qualcosa” ha dichiarato. Un’importante testimonianza è stata fornita dalla schermitrice Elisa Di Francisca che, appunto, coniuga con successo l’attività sportiva (che l’ha già portata a calcare le pedane olimpiche vincendo l’oro) e il suo essere madre.
La Federazione Italiana Scherma, ha sottolineato Di Francisca, le ha sempre dato la possibilità di portare con sé i propri figli e, ritiene la sportiva, questo dovrebbe essere permesso a tutte le donne e in tutti i comparti lavorativi del Paese.
Un problema che viene da lontano
Dopo il baby boom degli anni Sessanta, in Italia abbiamo assistito a un calo demografico di cui vanno indagate le cause profonde. Un fenomeno che si è aggravato col passare del tempo. Nonostante il miglioramento delle condizioni di vita della popolazione e i progressi della medicina che hanno determinato un allungamento dell’aspettativa di vita, i risultati sulle nascite sono stati l’opposto.
Annamaria Parente, già senatrice e tra i coordinatori del comitato scientifico di Magna Carta, ha ricordato che “se, da una parte, l’aspettativa di vita della popolazione italiana aumenta, superando abbondantemente gli 80 anni, dall’altra abbiamo solo un bambino ogni 5 anziani”. Questo trend “avrà conseguenze enormi sulla sostenibilità del nostro sistema sanitario, del mercato del lavoro, della previdenza, e del welfare in generale”.
I dati dell’Istat
Grazie ai dati Istat, forniti e analizzati dal Presidente Blangiardo, è stato possibile osservare che il numero medio dei figli per donna si attesta a 1,25 per l’anno 2021. Il calo demografico ha anche un impatto sul numero di nascite di sesso femminile e dunque su quello delle madri potenziali. Un ulteriore spunto è stato offerto anche dal confronto fra la situazione italiana e quella internazionale, come i relatori hanno mostrato nel corso dei rispettivi interventi.
In Italia mancano quegli strumenti che, invece, si sono rivelati utili in Francia (dove le politiche per le famiglie sono state distinte da quelle per il contrasto alla povertà), in Svezia (dove si è puntato sulla conciliazione tra lavoro e vita privata), e, soprattutto, in Germania (dove, ad esempio, per i bambini è previsto il diritto ad un’istruzione di qualità).
Ma nel nostro Paese è possibile invertire questa tendenza? Secondo quanto esposto da Blangiardo il cambiamento è possibile e più che auspicabile. Come arrivarci? Servono idee, progetti e risorse per coinvolgere famiglie, imprese, settore privato e ambito sociale, al fine di avere un vero impatto sul piano culturale.
La campagna di crowdfunding di Magna Carta
Consapevole dei rischi che l’Italia corre se il fenomeno della denatalità non verrà arrestato, la Fondazione Magna Carta realizzerà una ricerca della durata di sei mesi per capire quali sono i fattori necessari per contrastare la crisi demografica. Per la prima volta è stata scelta la formula del crowdfunding, ovvero un finanziamento basato sulla donazione libera da parte di quanti intendono contribuire alla buona riuscita della ricerca. Per essere parte attiva e sostenere il progetto CLICCA QUI e segui le istruzioni riportate sul sito.