Negli Usa la guerra frena la transizione ecologica, in Italia basta la burocrazia

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Negli Usa la guerra frena la transizione ecologica, in Italia basta la burocrazia

Negli Usa la guerra frena la transizione ecologica, in Italia basta la burocrazia

23 Maggio 2022

Dagli Stati Uniti arriva una decisa e influente retromarcia sulla strada verso la transizione ecologica ed energetica. E’ notizia recente che il fondo BlackRock, che ha in portafoglio la gestione di 10 mila miliardi di dollari, ha deciso per il momento di fermare gli investimenti in titoli Esg (environment, sustainability, governance). Poco dopo, anche la Casa Bianca ha annunciato un momentaneo stop al Green New Deal, rinviato a data da destinarsi. 

Esg: un mercato in picchiata a causa della guerra

Intanto il segmento di mercato degli Esg è in picchiata. I numeri parlano di emissioni inferiori del 35% nel primo trimestre 2022 rispetto all’ultimo del 2021. Il conflitto in Ucraina a seguito dell’aggressione russa ha sconvolto il mercato. Gli investimenti si stanno progressivamente spostando dalla transizione green verso altri settori, maggiormente collegati o influenzati dalle vicende belliche.

E in Italia dove sta andando la transizione energetica ed ecologica?

Gli investimenti in impianti green nel nostro Paese scontano la difficoltà di far fronte alla burocrazia. Per autorizzare un impianto eolico, secondo il rapporto “Scacco matto alle fonti rinnovabili”, elaborato da Legambiente nel 2021, possono servire fino a cinque anni, quando la normativa prevede al massimo sei mesi. Ritardi che spingono le imprese a destinare altrove gli investimenti e a rinunciare ai progetti di energia pulita. 

Semplificazioni ed Energia: gli strumenti funzionano

Negli ultimi dodici mesi, in base ai dati forniti al Parlamento dalla direttrice generale del Ministero dei Beni Culturali Federica Galloni, che ha una delega specifica all’attivazione del Pnrr e del Piano integrato per energia e clima, le richieste di autorizzazione di nuovi impianti di energia pulita sono aumentate vertiginosamente: da 84 a 575, di cui 170 per l’eolico e 405 per il fotovoltaico. Manca però il necessario potenziamento degli uffici incaricati della gestione delle pratiche. In quest’ottica il Dl Semplificazioni prima e quello Energia successivamente hanno contribuito a creare le condizioni per accorciare i tempi e dare il via libera a nuovi investimenti.