
Non c’è libertà senza sicurezza, l’Europa torni a finanziare la Difesa comune

05 Luglio 2022
La guerra in Ucraina ha rotto il mito della pace perpetua in Europa. Un mito prosperato sotto il cappello della sicurezza collettiva garantita per decenni dagli Stati Uniti. Ritrovarsi con un conflitto sanguinoso alle porte di casa ha permesso alle classi dirigenti europee di comprendere quanto era stata sottovalutata la spesa per la Difesa negli anni passati. Così a cominciare dalla Germania abbiamo ripreso consapevolezza del fatto che non c’è libertà senza sicurezza. Gli investimenti della Bei per i progetti di ricerca e sviluppo nella Difesa in tempi di pandemia sono stati quadi dimezzati (circa 8 miliardi di euro a fronte dei 13 previsti inizialmente).
Ora che tutto è cambiato con la scellerata invasione russa in Ucraina, occorre ripensare la politica dei prestiti della Banca europea per gli investimenti per finanziare progetti militari. È il senso dell’intervista rilasciata oggi dall’ad di Leonardo, Alessandro Profumo, al Financial Times. “Un cambiamento delle regole per la Bei su come finanziare il settore della difesa sarebbe molto rilevante”, ha detto Profumo, indicando le aziende più piccole della filiera come i destinatari privilegiati della nuova politica di prestiti della Bei. Si tratta di aziende strategiche per la innovazione del sistema militare europeo. “Chiaramente, pensiamo che proprio in questo momento sia importante ridiscutere il budget per il Fondo e trovare un importo aggiuntivo per essere sicuri che i Paesi europei stiano davvero lavorando a dovere in ambito ricerca e sviluppo da un lato, e dall’altro la necessità di ricreare una base operativa”, ha detto ancora Profumo. È tempo di tornare a ragionare realisticamente sul futuro della nostra sicurezza, il mito della pace perpetua è finito.