
Non solo musica: è tempo di podcast e audiolibri

30 Ottobre 2022
Gli auricolari: irrinunciabili compagni di viaggio. Basta guardarsi intorno su un qualsiasi autobus di linea o su un aereo per rendersi conto che la maggior parte dei viaggiatori li indossano, per concedersi l’ascolto di una canzone e così ingannare il tempo della traversata. Eppure in quei fili non scorrono più solo le note di qualche pezzo musicale. Sempre più spesso ultimamente ci si imbatte, nelle nostre esperienze di utenti digitali, in podcast e audiolibri. È incalcolabile il numero di questi contenuti.
E ce ne sono davvero per tutti i gusti e per tutte le esigenze! Se un tempo, specie fra i giovani, si accarezzava l’ipotesi dell’apertura di un canale YouTube dedicato ai propri interessi e indirizzato a chi quegli stessi interessi li condivideva, oggi si potrebbe dire che venga più spontaneo esprimere il desiderio di aprire un podcast, con le stesse finalità ma attraverso un format più innovativo e fresco.
Ma, se l’idea di audiolibro appare più facilmente accessibile, allora cos’è un podcast, e cosa rende questa nuova forma di ascolto così popolare? Intanto, per comprendere al meglio la nascita e la diffusione del fenomeno, un po’ di storia.
Il termine podcast nasce nei primi anni Duemila per definire degli audio in formato MP3 diffusi via internet e non radio e scaricabili su dispositivi mobili tramite download. La parola è la risultante di una crasi fra “I-Pod” – al tempo prodotto di punta di Apple e pioniere di questa tecnologia – e “broadcasting”, traducibile con “trasmettere” nell’accezione delle trasmissioni radio. Tuttavia, l’origine del termine è quantomeno dibattuta, poiché al fine di non rendere il merito dell’invenzione di tale tecnologia solo ad Apple si è tentato di far risalire podcast a Personal Option Digital casting.
Sebbene la nascita dei podcast si attesti attorno all’inizio del Duemila, il primo vero fenomeno che ne rese possibile la fruizione fu Serial nel 2014. Il passo fu decisivo e in breve nacquero anche le piattaforme che tutti noi conosciamo e che mettono a disposizione degli utenti questi contenuti, da Spotify a Spreaker per citare i più famosi. In Italia il fenomeno è in crescita, e basta poco per comprendere la portata e la diffusione dei podcast.
Grazie anche alla pandemia da Covid-19, i podcast hanno visto un’impennata nel nostro Paese a partire dal 2020, così come il settore degli audiolibri. Rispetto al 2021, il 2022 ha segnato un ulteriore incremento del 2% sulla percentuale di popolazione nazionale adulta ormai usa al podcasting e all’ascolto di audiolibri. Un risultato questo che è stato accolto con soddisfazione, confermato anche durante lo svolgimento del Salone del Libro tenutosi a Torino da Audible.
Secondo i dati raccolti dall’ANSA, gli italiani risultano secondi solo agli spagnoli in contesto europeo per l’ascolto di podcast e audiolibri.
Gli utenti tendono a essere non essere più solo i giovanissimi e molti sono disposti a finanziare attraverso degli abbonamenti o patreon (ovvero, una forma di abbonamento su una piattaforma per finanziare i content creator perché portino avanti un progetto di nostro gradimento) i produttori di questi contenuti Ma cosa li rende così popolari? Il vantaggio indiscusso dei podcast e degli audiolibri è certamente la praticità. L’ascoltatore può infatti gustarsi la lettura di un capitolo di un libro letto – a volte – dalla voce di un attore del panorama cinematografico e teatrale nostrano o un dibattito fra più host su una certa tematica mentre svolge le attività del quotidiano.
A cominciare dal viaggio (molti di questi contenuti possono essere scaricati e ascoltati anche offline, se si è in aereo), passando per le pulizie di casa e per i
momenti dei pasti. Fra gli ascoltatori italiani di questi contenuti digitali, infatti, la maggior parte sembrano apprezzare podcast e audiolibri nei momenti di relax per poter ascoltare la lettura di un romanzo o per informarsi su un tema.
Inoltre, per quanto attiene nello specifico i podcast, molti sono assolutamente gratuiti, rendendoli usufruibili per chiunque possegga un computer o un cellulare. Infatti, non è insolito imbattersi durante l’ascolto di un podcast in una pubblicità, le cui collaborazioni rendono sostenibile per i creatori la realizzazione del progetto e la fruibilità gratuita da parte dell’utente. La situazione è leggermente diversa per gli audiolibri, accessibili per lo più su piattaforme a pagamento.
Molti utenti riferiscono inoltre che podcast e audiolibri rappresentano un mezzo di defaticamento al livello della vista, considerate le molte ore che di solito di trascorrono di fronte agli schermi di computer e cellulari per lavoro o per le attività quotidiane. Ultimo fattore, e di certo non il meno rilevante, è la facile accessibilità anche da parte di chi non possiede elevate competenze informatiche.
Senza contare l’enorme risorsa che questi prodotti rappresentano per coloro i quali hanno problemi alla vista – e non solo gli ipovedenti, ma anche gli anziani – che possono tornare a immergersi nelle pagine di un romanzo.
Cosa ascoltano gli italiani quando scelgono un podcast o un audiolibro? Secondo le classifiche ad oggi disponibili (classifica podcast Italia), il podcast più ascoltato del nostro Paese è quello delle lezioni di storia tenuto dal celebre professore Alessandro Barbero – dato doppiamente sorprendente, peraltro, poiché il professore è del tutto estraneo all’importazione dei suoi interventi sulle piattaforme di podcasting!
Per gli audiolibri, il primo posto in assoluto se lo aggiudica la lettura di Harry Potter con la voce di Francesco Pannofino. Si tratta, insomma, di una tipologia di svago e informazione relativamente nuova in quanto a tecnologia, ma le cui potenzialità sembrano essere emerse solo negli ultimi anni e che catalizzano sempre più l’attenzione di chi ricerca queste forme di intrattenimento. Quello che è certo, secondo i dati, è che si tratta di un mercato in forte ascesa, un’ascesa che non sembra scorgere battute d’arresto all’orizzonte.