Nuovo fisco e meno tasse sul lavoro: arriva la Melonomics
26 Ottobre 2022
Si parla già di “Melonomics”: un mix di pragmatismo e consapevolezza dello scenario complesso che il governo Meloni, fresco di fiducia alla Camera dei deputati, propone come ricetta economica per risollevare l’Italia.
L’agenda è ricca e non potrebbe essere altrimenti: servono risposte complesse e la determinazione giusta per puntare a riforme strutturali in diversi ambiti, dal lavoro all’industria.
Fisco, infrastrutture strategiche, made in Italy, indipendenza energetica, ambientalismo ma con l’uomo (e le imprese) al centro.
“Non disturberemo chi ha voglia di fare”, ha sottolineato ieri la neo premier di fronte all’assemblea di Montecitorio. Vediamo in cosa consistono i precetti economici promossi da Giorgia Meloni e dalla sua compagine e a quali obiettivi puntano.
Un pacchetto contro il carovita e il caro-energia
Meloni ha annunciato misure specifiche a contrasto del caro-energia e del carovita, vissuti da imprese e famiglie come una grave criticità quotidiana. Da un alto si punterà all’incremento del reddito familiare, dall’altro, attraverso la riduzione delle imposte sui premi di produttività, dall’innalzamento ulteriore della soglia di esenzione dei cosiddetti fringe benefit e dal potenziamento del welfare aziendale. Tra gli altri obiettivi allargare la platea dei beni primari che godono dell’ Iva ridotta al 5%.
Il debito va ridotto
Per Meloni “la strada per ridurre il debito non è la cieca austerità imposta negli anni passati e non sono neppure gli avventurismi finanziari più o meno creativi. La strada maestra è la crescita economica, duratura e strutturale”.
Spesa sul Pnrr efficiente e nei tempi
“Spenderemo al meglio i 68,9 miliardi a fondo perduto e i 122,6 miliardi concessi a prestito all’Italia dal Next Generation EU. Senza ritardi e senza sprechi, e concordando con la Commissione europea gli aggiustamenti necessari per ottimizzare la spesa, alla luce soprattutto del rincaro dei prezzi delle materie prime e della crisi energetica. Perché queste materie si affrontano con un approccio pragmatico, non ideologico”, ha sottolineato il premier.
Colmare il divario tra Nord e Sud
Altro punto fondamentale della Melonomics è il Sud: “lavoreremo sodo per colmare un divario infrastrutturale inaccettabile, eliminare le disparità, creare occupazione, garantire la sicurezza sociale e migliorare la qualità della vita”, ha spiegato.
Nuove infrastrutture per un’Italia più competitiva
Nuove infrastrutture per potenziare i collegamenti. Inoltre “servono investimenti strutturali per affrontare l’emergenza climatica, le sfide ambientali, il rischio idrogeologico e l’erosione costiera, e per accelerare i processi di ricostruzione dei territori colpiti in questi anni dai terremoti e da calamità naturali”, ha aggiunto.
Made in Italy al centro
Meloni promuove il ritorno a una solida politica industriale centrata sulle eccellenze che rappresentano la vocazione internazionale del made in Italy: moda, design, lusso ma anche tecnologia e agroalimentare.
Questione Fisco, via alla rivoluzione
Nuovo rapporto tra Pa e cittadini. Meloni punta alla nascita di “un nuovo patto fiscale che poggerà su tre pilastri”, annuncia Meloni. Primo, ridurre la pressione fiscale su imprese e famiglie attraverso una riforma dell’Irpef con progressiva introduzione del quoziente familiare ed estensione della tassa piatta per le partite Iva dagli attuali 65 mila euro a 100 mila euro di fatturato e l’introduzione della tassa piatta sull’incremento di reddito rispetto al massimo raggiunto nel triennio precedente. Secondo, una tregua fiscale per consentire a cittadini e imprese in difficoltà di regolarizzare la propria posizione con il fisco. Terzo, una serrata lotta all’evasione fiscale.
Lavoro, via al taglio delle tasse per chi assume
Sulle tasse sul lavoro il governo punta ad un taglio graduale di almeno cinque punti del cuneo in favore di imprese e lavoratori. Inoltre per incentivare le aziende ad assumere si punta ad un meccanismo fiscale che premi le attività ad alta densità di lavoro.
Le riforme per il sistema pensionistico
Già con la prossima legge di bilancio il governo intende facilitare la flessibilità in uscita con meccanismi compatibili con la tenuta del sistema previdenziale partendo dal rinnovo delle misure in scadenza a fine anno. “La priorità per il futuro sarà un sistema pensionistico che garantisca anche le giovani generazioni e chi percepirà l’assegno solo in base al regime contributivo”, spiega Meloni.
Rdc solo a chi non può lavorare
Alle fasce che vivono maggiori difficoltà – pensionati a rischio povertà, invalidi, persone prive di reddito con figli minori – sarà garantito l’aiuto dello Stato ma “per chi è in grado di lavorare, la soluzione non può essere il reddito di cittadinanza, ma il lavoro, la formazione e l’accompagnamento al lavoro”, ha chiarito il premier.
Ambientalismo in armonia con le esigenze economiche e sociali
Sulle politiche ambientali il premier sottolinea l’esigenza di “coniugare sostenibilità ambientale, economica e sociale”, accompagnando le imprese e cittadini “verso la transizione verde senza consegnarci a nuove dipendenze strategiche e rispettando il principio di neutralità tecnologica”.
Mutui più facili e sostegno alle donne che lavorano
Meloni ha ribadito il suo impegno per aumentare l’assegno unico e universale e aiutare le giovani coppie ad ottenere un mutuo per la prima casa. Alle donne che lavorano la premier promette un sistema di sostegno incentrato sui premi alle aziende che offrono soluzioni efficaci per conciliare i tempi casa-lavoro e supportando i comuni per garantire asili nido gratuiti e aperti fino a l’orario di chiusura di negozi e uffici.