
Occupazione record: criticità da risolvere nonostante i numeri positivi

02 Dicembre 2022
Con l’aumento di 82 mila posti di lavoro nel mese di ottobre, il numero degli occupati in Italia raggiunge il suo record storico. Superiore di 9 mila posti rispetto al giugno 2019. Un dato sorprendente tenendo conto del rallentamento della crescita economica. E delle implicazioni dell’inflazione a due cifre sulla perdita di potere d’acquisto dei salari e delle pensioni.
Il sistema produttivo italiano sta dimostrando un elevato grado di resilienza accresciuto nel corso della pandemia e della successiva ripresa economica. Anche per la crescente difficoltà delle imprese di trovare i profili richiesti nel mercato del lavoro. Lo conferma il forte incremento dei rapporti a tempo indeterminato, oltre mezzo milione rispetto al giugno 2019.
A dimostrazione della inconsistenza degli allarmi sulla precarizzazione che caratterizzano da anni le narrazioni prevalenti sul mercato del lavoro italiano. All’opposto dovrebbe preoccupare la riduzione in atto dei contratti a tempo determinato. Conseguenza delle incertezze degli imprenditori riguardo le prospettive di espansione delle attività. E dell’aumento del mismatch in coincidenza della riduzione del tasso di crescita economica.
Una lezione da apprendere per cambiare il segno delle politiche del lavoro che rimangono ancorate sulla prevalenza delle erogazioni di sostegno ai redditi.