
Occupazione record, il governo del cambiamento è quello di Draghi

02 Agosto 2022
La legislatura è iniziata con il governo del cambiamento, che si è rivelato l’esecutivo del fallimento economico e morale, e finisce con un governo del cambiamento vero. Pur nelle difficoltà delle larghe intese e dei veti incrociati, il lascito di questo anno e mezzo è importante e non può essere ignorato. L’ultimi dati che rassicurano il Paese sono quelli sull’occupazione pubblicati da Istat.
A giugno, infatti, gli occupati sono cresciuti di 86mila unità, così l’Italia ha sfondato il muro dei 23 milioni complessivi. Questo risultato è rassicurante anche perché ha un buon impatto sui giovani tra 25 e 34 anni e perché trasversale al genere. Anzi, è l’occupazione femminile ad aumentare leggermente di più. Contestualmente, gli inattivi sono diminuiti di ben 91mila unità. La crescita annuale degli occupati, quindi, si attesta intorno alle 400mila unità.
Così, il tasso di occupazione ha segnato quota 60,1%: il dato più alto da quando esistono le serie storiche secondo Francesco Seghezzi della Fondazione Adapt. Pure il numero di occupati a tempo indeterminato segna un record. La crescita di 116mila unità permette il raggiungimento di 194mila unità su base annuale. Anche in questo caso, è il risultato migliore da quando ci sono le serie storiche.