Per i mercati sarà una settimana torrida
17 Luglio 2022
La settimana incom sarà torrida anche per i mercati. Tra mercoledì e giovedì prossimo i radar degli investitori saranno puntati su Roma e Bruxelles. A Roma si decidono le sorti del Governo Draghi. Molte le ipotesi. L’abbiamo scherzato dei grillini, che al momento, ricordiamolo, si sono astenuti ma non hanno sfiduciato Draghi. Oppure un Draghi Bis al quale però sembra che l’inquilino di Chigi non creda troppo. Magari con la variante di una spaccatura definitiva nel partito di Conte proprio sulla fiducia.
E ancora l’ipotesi di un nuovo governo tecnico che si prenderebbe cura del Pnrr e della prossima legge di bilancio. Infine il voto chiesto a gran voce dalla Meloni. Occhi puntati sul Palazzo, dunque, perché l’instabilità italiana rischia di trascinarsi dietro il resto dell’Europa.
Sempre mercoledì la Ue presenterà il nuovo piano energetico di emergenza. Nel giro di 48 ore infatti capiremo se il criminale di guerra del Cremlino sta bleffando sul Nord Stream oppure no. La Germania, che ha imposto al Canada di bypassare le sanzioni restituendo a Putin le turbine in manutenzione, si gioca la sua credibilità. Se giovedì la Russia non riaprirà il Nord Stream, tedeschi e canadesi rimedieranno una figuraccia internazionale. Nel frattempo la Ue corre ai ripari con il piano di emergenza.
Il piano prevede anche i razionamenti energetici che andranno a colpire famiglie e aziende europee. In ogni caso, sul gas Putin continua a tenere il coltello dalla parte del manico. Se anche non decidesse di bloccare totalmente le forniture, Gazprom potrebbe inviare il gas con il contagocce. Sarebbe un modo per stringere il cappio intorno alla Ue e guadagnare forza negoziale se, come sembra, la campagna di aggressione contro l’Ucraina finirà il prossimo inverno. Putin vuole arrivare ai negoziati da una posizione di forza e sa di avere il gas dalla sua per ricattare Bruxelles e le cancellerie europee.
Last but non least per i mercati, giovedì si riunirà anche il board della Bce. Due le decisioni sotto i riflettori. L’aumento dei tassi di interesse per la prima volta da più di dieci anni. E lo scudo anti-spread che è forse la misura più attesa dagli investitori per capire che aria tira in Europa, se a prevalere saranno ancora i falchi e il rigore o ci sarà uno strumento utile ad evitare la “frammentazione”.