Per il governo Draghi lo Stato può essere partner dell’innovazione

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Per il governo Draghi lo Stato può essere partner dell’innovazione

Per il governo Draghi lo Stato può essere partner dell’innovazione

28 Giugno 2022

L’Italia è sempre più high-tech, o almeno ci prova. Così sono in arrivo altri 591 milioni di euro, in aggiunta ai 500 precedentemente allocati, nell’ambito degli Accordi per l’Innovazione. La somma messa sul tavolo dal titolare del Mise, Giancarlo Giorgetti, serve ad affiancare le misure del Pnrr e a rispondere alle imprese che avevano manifestato molto interesse per la tranche precedente. Nel frattempo, la Ministra dell’università e della ricerca, Maria Cristina Messa, ha espresso fiducia per il successo delle start up italiane.

Gli Accordi per l’Innovazione del Mise

Gli Accordi per l’Innovazione prevedono una serie di misure. Innanzitutto, sono erogati dei contributi fino al 50% e del 25% rispettivamente per i costi della ricerca industriale e per lo sviluppo sperimentale. Parliamo dell’ambito delle tecnologie abilitanti fondamentali riconducibili al secondo pilastro del Programma quadro di ricerca e innovazione “Orizzonte Europa”. Inoltre, si prevede un finanziamento a tasso agevolato del 20% sul totale dei costi ammissibili.

Queste agevolazioni possono essere sfruttate da imprese di ogni dimensione, purché gli ultimi bilanci siano stati approvati ed appartengano a settori specifici. Si parla di attività industriali, agroindustriali, artigiani, servizi all’industria o attività di ricerca. Per le pmi e per gli organismi di ricerca, è prevista una maggiorazione del 10% del contributo nel caso in cui presentino progetti congiunti tra almeno un’impresa e almeno uno di questi organismi. Nel caso delle grandi imprese, invece, la quota è del 5%.

Le parole del Ministro Giorgetti

“Agire con velocità per individuare soluzioni concrete e recuperare nuove risorse necessarie a finanziare misure che si sono dimostrate valide è la via giusta per avvicinare la Pa agli imprenditori che hanno avut il coraggio di fare impresa e credere nel futuro”, ha commentato così il Ministro dello Sviluppo economico.

La fiducia di Maria Cristina Messa nelle start up

L’ecosistema di start up in Italia sta crescendo e i numeri di queste realtà stanno diventando importanti. “Il fatto che molte di queste start up abbiano successo credo debba spingerci a operare altri incentivi e riforme per avvicinare il mondo dei giovani e dell’Accademia al mondo del lavoro e dell’impresa”, ha affermato la Ministra dell’università e della ricerca. La ratio è la stessa delle dichiarazioni di Giorgetti: lo stato non dev’essere un ostacolo a crescita economica e innovazione.

“Credo che si debba agire su alcuni aspetti – ha aggiunto – ma per prima la comprensione del rischio e l’accettazione del fallimento. Su questi credo che gli atenei possano fare molto implementando i soft skill trasversali e cercando di esporre i propri studenti alla conoscenza di questo aspetto”, ha concluso da Genova dove si trovava per il Tech transfer day di robotica promosso da Cdp Venture capital.