Per la Scuola servono stipendi più alti ai docenti più bravi
15 Novembre 2022
Scuola, docenti, stipendi. Il ministro Valditara ha ragione da vendere quando dice che all’Italia serve una Scuola amica. Una scuola con meno burocrazia, meno documenti da compilare e più vicina al mondo del lavoro. Che vuol dire investire nel trasferimento tecnologico tra centri di ricerca, aziende, università e scuole, ripensando profondamente il nostro sistema della istruzione.
“Immagino una filiera professionale connessa al tessuto produttivo dei territori,” dice il ministro. “Alle esigenze delle imprese. L’istruzione è anche presidio e moltiplicatore di sviluppo”. Nella intervista rilasciata a Italia Oggi, Valditara parla anche dello sblocco dei contratti nelle scuole, per i ricercatori e l’università. Il ministro la definisce una “scelta politica”.
L’accordo tra Governo e sindacati
L’accordo sul contratto degli insegnanti trovato tra Governo e sindacati porterà nelle tasche dei prof a dicembre 2.000 euro di arretrati. Gli arretrati verranno aggiunti allo stipendio e alla tredicesima. Lo sblocco dei contratti, porterà invece subito 100 euro in più al mese in busta paga, che a regime diventeranno 120. L’intesa coinvolge 1 milione e 200mila lavoratori. Il costo stimato per le casse dello stato una volta che l’accordo andrà a regime è intorno ai 2 miliardi di euro.
Buone notizie per la classe docente italiana, dunque, che il Governo premia economicamente, con uno dei primi provvedimenti presi dal nuovo esecutivo. Il merito dei docenti, però, sembra mancare all’appello nell’intesa raggiunta con i sindacati. Bruxelles chiede infatti che tra le riforme previste dal Pnrr per la scuola vi sia anche una differenziazione salariale in base al merito dei docenti. Il Governo Draghi, nel merito, aveva provato a dare un segnale.
Uno scatto anticipato dopo 9 anni di formazione in servizio, per un numero ristretto di docenti. Per Valditara, “il merito dei docenti è innanzitutto far emergere il merito dei ragazzi”. Il ministro si pone quindi questo obiettivo: favorire la emersione dei talenti. “Penso a docenti specificatamente formati anche sotto il profilo pedagogico e psicologico che supportino il ragazzo. Lo aiutino se ha difficoltà particolari ad affrontarli o se ha talenti particolari a svilupparli”.
Docenti di scuola più bravi e pagati di più
Il ministro Valditara pensa anche a una task force che favorisca l’uso delle scuole sfruttando pomeriggi ed estate. A una “Grande Alleanza” tra docenti famiglie e territorio. A una scuola sempre più personalizzata. Una visione condivisibile quella di Valditara sulla Scuola Amica, più attenta alle esigenze individuali e meno burocratica. Resta il problema di premiare i docenti in base al reale merito di ognuno, come chiede l’Europa.
Non sono in discussione gli aumenti di stipendio, il problema è che aumentando indiscriminatamente lo stipendio a tutti, in una logica sindacale, i migliori tra i docenti non emergono. Né vengono motivati. Con l’aumento unico per tutti non c’è competitività nella classe docente. E se manca la competitività tra docenti, difficile immaginare che ve ne sia tra gli studenti. Senza una sana competizione, se no come faranno a emergere i talenti?