
Per Save The Children quella della Russia è una ‘guerra contro i bambini’

20 Maggio 2022
I bambini e i loro diritti sono a rischio a causa di tre fattori: pandemia, crisi climatica e moltiplicazione delle aree coinvolte in conflitti militari. “Oltre 1 miliardo di bambini vive in Paesi a rischi estremi e 450 milioni vive in aree di conflitti”, ha spiegato Claudio Tesauro, presidente di Save the Children Italia, intervenendo alla seconda delle quattro giornate di “Impossibile 2022”.Durante l’evento organizzato da Save the Children, l’aggressione della Russia verso l’Ucraina è stata definita una “guerra contro i bambini”, secondo Save the Children. La ong evidenzia che sono ben 2,6 milioni i minori ucraini vittime del conflitto in corso.
Russia, Save The Children: rimodulare il sistema degli aiuti
Si stima che già oggi 1 miliardo di bambine e bambini vivano in Paesi a rischio a causa della crisi climatica, che 450 milioni vivevano in zone di conflitto già prima della guerra in Ucraina, dalla quale sono fuggiti dal 24 febbraio 6,3 milioni di persone, di cui quasi la metà bambini, che 35,5 milioni di minori nel 2020 siano migranti o rifugiati fuori dai propri Paesi e altri 23,3 milioni gli sfollati interni, con un aumento di quasi 10 milioni rispetto al 2015. Numeri scioccanti per Save The Children che rendono necessaria una riflessione globale sulla necessità di promuovere nuovi strumenti di cooperazione tra pubblico e privato, al di là delle guerre scatenate dalla Russia. È fondamentale per affrontare questioni epocali che rischiano di minare alle fondamenta i diritti essenziali dei bambini e dei più giovani.
In Italia troppi teenager analfabeti
Recentemente Save the Children ha lanciato un allarme anche sulle condizioni educative italiane. In base ai dati elaborati dall’organizzazione, il 51% dei quindicenni italiani non è in grado di comprendere il significato di un testo scritto. L’identikit dei ragazzi più colpiti è tristemente noto: sono gli studenti meno abbienti, residenti nelle regioni del Sud e con background migratorio. Le istituzioni dovranno fare la loro parte per contrastare questo preoccupante trend.