Perché dare piena attuazione all’Articolo 49 della Costituzione
31 Gennaio 2023
Abbiamo raggiunto alcuni dei parlamentari che oggi partecipano al seminario sui partiti politici organizzato da Fondazione Magna Carta, per discutere con loro dell’articolo 49 della Costituzione. Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale. “Quella di Magna Carta è un’iniziativa importante, perché parlare della trasparenza e delle regolazione della vita interna ai partiti politici significa parlare della qualità della nostra democrazia,” dice il senatore Parrini. Insieme al presidente di Fondazione Magna Carta, Quagliariello, Parrini è promotore in parlamento dei disegno di legge di modifica alla legge 6 luglio 2012 in materia di disciplina della Commissione per la verifica degli statuti e il controllo dei rendiconti dei partiti politici. La Commissione di garanzia venne istituita nel 2012 ed ha un compito importantissimo, vigilare sui finanziamenti ai partiti, oltre a garantire elementi fondamentali per la democrazia interna degli stessi. Il ruolo della Commissione andrebbe rafforzato, investendo su di essa.
Balboni (FdI): “Classe dirigente non s’inventa, servono competenza e capacità di svolgere un ruolo politico”
Secondo il senatore Balboni, presidente della Commissione Affari Costituzionali del Senato, per poter vivere e strutturarsi, “i partiti hanno bisogno di regole interne chiare, perché ne guadagna la qualità della democrazia. C’è un tema di regole, anche stringenti, penso a quelle sul finanziamento,” un tema di trasparenza e di democrazia interna ai partiti. “La democrazia interna è sempre stata un fatto fondamentale per la selezione della classe dirigente” ma negli ultimi venti, trent’anni, “i partiti hanno delegato sempre di più questa funzione alla società civile”. Fratelli d’Italia e la “Generazione Atreju” cresciuta al fianco di Giorgia Meloni, “dopo una battaglia politica lunga e faticosa”, hanno dimostrato di conservare una forma partito organica, stretta intorno a una leadership forte. “La classe dirigente non si inventa,” sottolinea Balboni, occorrono “criteri di selezione fondati sul merito, sulla competenza e la capacità di saper svolgere un ruolo politico”. In questo senso, dunque, l’articolo 49 va rispettato e la Costituzione “attuata completamente”.
Pagano (FI): “Svincolare partiti dai finanziamenti privati”
Il presidente delle Commissione Affari Costituzionali della Camera, l’onorevole Pagano, giudica positivamente “un intervento del Parlamento per dare piena e vera attuazione all’articolo 49 della Costituzione”. Da quella mancata attuazione è derivata, in tempi recenti, tutta una serie di “scelte politiche sbagliate”, come l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti senza l’introduzione di una legge sulle lobby, spiega Pagano, o la riduzione del numero dei parlamentari. ‘Misure afflittive’ che evidenziano una debolezza del corpo politico, costantemente alla ricerca di un consenso elettorale sempre più volatile. Tanto che viene da chiedersi, conclude Pagano, se “il finanziamento pubblico non debba essere reintrodotto, svincolando i partiti dai finanziamenti privati”.
Per una piena attuazione dell’articolo 49
Per Loredana De Petris, già senatrice e capogruppo Leu, la Commissione di garanzia sui partiti ha dovuto fare i conti con “una scarsità di mezzi e risorse” e con le problematiche che questo comporta nel sistema di controllo dei finanziamenti. Per De Petris la questione resta la “attuazione organica dell’articolo 49,” che riguarda “le forme di democrazia interna” ai partiti non soltanto i loro statuti o rendiconti”. In un mondo completamente cambiato insieme al modo di fare politica e in uno scenario generale contraddistinto da una profonda verticalizzazione delle decisioni del potere politico, “occorre da una parte trovare forme di intervento serio sul finanziamento”. Soprattutto occorre interrogarsi sullo spazio di azione dei cittadini nei partiti, “sulle forme di partecipazione politica” delle persone e delle comunità “nel tempo dei social media”, conclude De Petris. L’obiettivo è una disciplina compiuta in materia di partiti, dunque, che restano lo strumento di rappresentanza politica principale nelle mani dei cittadini. Nella consapevolezza che qualsiasi disciplina non dovrebbe limitare la libertà di impegnarsi attraverso partiti e movimenti politici. Trovando il punto di equilibrio tra libertà di associazione ed esigenze di trasparenza e legalità.