
PNRR, Meloni: “Siamo nei tempi, modifiche entro il 31 agosto”

28 Maggio 2023
Giorgia Meloni fa il punto sul Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza. Siamo nei tempi, dice il presidente del consiglio, e le modifiche verranno fatte entro il 31 agosto. “Il nostro piano è il più grande d’Europa con 191,5 miliardi di euro e 527 obiettivi. E una sua revisione richiede una verifica attenta per scongiurare il rischio di fare in fretta e male. La scadenza per proporre modifiche è il 31 agosto 2023 e il Ministro Fitto sta lavorando con la Commissione Europea e le singole Amministrazioni per assicurare la piena attuazione degli interventi”.
“In questi giorni abbiamo completato la fase di ricognizione con le Amministrazioni centrali per verificare lo stato di attuazione del Piano e nelle prossime settimane, come stabilito con la Ue, si intensificherà il confronto per la formalizzazione delle proposte di modifica. Siamo nei tempi, e lo dimostra il fatto che ad oggi solo 5 Stati hanno presentato la proposta di revisione del Piano con l’integrazione del REPowerEU. Faremo tutto quello che c’è da fare per far arrivare queste risorse a terra, in modo utile ed efficiente”.
Intervistata dal Messaggero, Meloni spiega che “la capacità di spesa è un problema storico. A febbraio abbiamo concluso una verifica sullo stato di attuazione delle politiche di coesione 2014-2020 e abbiamo constatato che, dopo 8 anni, risultava effettivamente speso solo il 34% dei 126 miliardi di risorse programmate, tra europee e nazionali. Accorpare la delega del Pnrr a quella delle Politiche di coesione nasce proprio da questa esigenza: assicurare una maggiore sinergia tra le diverse fonti di finanziamento, sia per garantire che i soldi vengano effettivamente spesi ma anche per privilegiare misure di qualità e in grado di rafforzare la competitività e avere effetti sul Pil”.
“Un’impostazione confermata dal Regolamento REPowerEu che ha previsto il concorso delle politiche di coesione agli obiettivi del Pnrr, in particolare a quelli connessi alle politiche energetiche per ridurre la dipendenza dal gas russo”.
Meloni interviene anche sull’uso dei fondi per il dissesto idrogeologico. “Mettere in sicurezza l’Italia è una sfida epocale. Stiamo purtroppo scontando decenni di scelte mancate e di ritardi e l’idea, errata, che la cura del territorio non fosse un investimento strategico. Bisogna cambiare paradigma”.
“Nessuno ha la bacchetta magica ma è arrivato il momento di immaginare un modello completamente nuovo, che sappia responsabilizzare di più tutte le amministrazioni coinvolte e permetta di realizzare le opere necessarie, velocemente e bene. E capire che ci sono interventi che non possono essere più rimandati o bloccati dalla burocrazia o da un certo ecologismo ideologizzato. Non è facile, ma ci metteremo tutto il nostro impegno”.