PNRR, più di tutto ricordiamo il Futuro

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PNRR, più di tutto ricordiamo il Futuro

PNRR, più di tutto ricordiamo il Futuro

21 Novembre 2022

Un pezzo fondamentale del PNRR riguarda la digitalizzazione del sistema di impresa italiano. Sono investimenti nella ricerca e nella acquisizione di nuove tecnologie strategici sia per la PA che per le aziende. Senza una vera infrastruttura tecnologica per Industria 4.0 non andremo molto lontano. L’elenco delle tecnologie da acquisire è lungo, la trasformazione digitale per molte aziende non facile.

Internet of Things (IoT), robotica, stampa 3D, AI, machine learning, realtà aumentata e realtà virtuale, “wearable”. Un pacchetto di strumenti tecnologici tutto orientato alla innovazione digitale e con cui amministrazione pubblica e aziende debbono fare i conti. Il settore bancario in Italia è stato il primo ad affrontare i cambiamenti della trasformazione digitale, ripensando profondamente il rapporto con i clienti.

Nuovi servizi digitali

Le banche hanno sviluppato nuovi canali digitali, servizi a app per i clienti per favorire le transazioni e la comunicazione. La sfida da vincere grazie al PNRR dovrebbe essere quella della digitalizzazione di tutti i servizi. Il settore dei servizi inciderà fortemente sulla crescita economica dei prossimi anni. Servizi vuol dire logistica, turismo, il mondo della ristorazione, assistenza sociosanitaria. Insieme agli investimenti servono competenze, nuove figure professionali e specialistiche.

Anche l’idea che abbiamo del lavoro deve cambiare, usando di più e meglio lo smart working che abbiamo scoperto durante la pandemia. Cambia il modo di erogare un servizio, cambiano il lavoro e i modelli di produzione, aumenta la efficienza e si riducono i costi. L’evoluzione naturale dei servizi verso il digitale potrebbe essere accelerata dalle risorse del PNRR ma il problema che abbiamo è la nostra pubblica amministrazione.

PNRR e welfare digitale

La Pa in altri Paesi europei è stato un forte veicolatore della innovazione tecnologica. Da noi avanza troppo lentamente. Abbiamo fatto lo spid, ma in Europa c’era già da prima. Ci sono progetti per la modernizzazione della pubblica amministrazione ma non sembrano essere prioritari per i governi che si succedono alla guida del nostro Paese. Eppure se i processi di innovazione digitale e le nuove tecnologie venissero assunte dalla Pa potrebbero essere trasferiti ad altri settori di mercato.

Pensiamo al grandissimo potenziale che ha il welfare digitale. Alla domiciliarizzazione dei servizi di assistenza, per le famiglie, gli anziani, al mondo dei caregiver. Insomma il PNRR non ce lo possiamo proprio dimenticare se l’intenzione è innovare il Paese con la rivoluzione digite. L’opportunità per una grande operazione di modernizzazione dell’Italia c’è. Governo e parti sociali però ne parlano troppo poco. Il rischio è di perdere questa occasione.