Ieri i due comici russi dello scherzo telefonico a Meloni hanno annunciato nuove incursioni contro primi ministri e funzionari occidentali. Vovan e Lexus, Vladimir Kuznetsov e Aleksej Stoljarov, se la ridono per la telefonata del fantomatico leader della Unione africana che ha incastrato i diplomatici italiani e fatto venire allo scoperto Meloni sulla Ucraina. Una lunga conversazione da cui si apprende che c’è “stanchezza” nelle opinioni pubbliche sulla guerra.
Ma davvero possiamo considerare i due russi una coppia di comici innocenti e archiviare il tutto con una bella risata? È lecito domandarselo visto che la coppia russa vive in una autocrazia di stampo dittatoriale che imprigiona gli oppositori politici e si libera dei giornalisti scomodi. Del resto i due comici non ci pensano neppure a fare scherzi alla nomenclatura putiniana. Ergo la domanda è: gli scherzi vanno interpretati come attività malevoli? E queste attività malevoli sono organizzate d’accordo con il Cremlino e la intelligence russa?
Cip e ciop negano ma i presunti comici hanno già preso di mira alti funzionari occidentali e la loro disinformazione si è incrementata dopo l’invasione dell’Ucraina. Insomma lo scherzo telefonico appare uno strumento di guerra ibrida a favore del Cremlino. Gli esperti di sicurezza cibernetica denunciano da tempo questo genere di attacchi di Mosca, compresi i ‘deepfake’ generati dall’intelligenza artificiale che si presentano e parlano come se fossero veri. Proofpoint, un’azienda californiana di cybersicurezza, ha dichiarato che i suoi analisti hanno esaminato il lavoro di Vovan e Lexus, giudicandolo aggressivo e confermando che le attività dei ‘comici’ sono aumentate da quadro la Russia ha invaso l’Ucraina nel febbraio dello scorso anno.
Email in cui i comici si mascheravano da alti funzionari ucraini, parlamentari o i loro assistenti, partivano da indirizzi credibili comeÂ
ukr.net e cercavano di persuadere i destinatari a ulteriori contatti via telefono o con videochiamate. L’obiettivo sembra essere quello di indurre gli obiettivi a ‘rivelare’ certe cose o ad essere d’accordo con certe affermazioni, ha spiegato all’AFP una delle analiste di NewsGuard. “Frammenti delle interviste telefoniche possono poi essere utilizzati in modo improprio dai media filo-putiniani per legittimare le posizioni o le argomentazioni del Cremlino, oltre che per ridicolizzare e umiliare gli intervistati”.
Dall’inizio dell’invasione, un anno fa, la Russia e i suoi sostenitori hanno cercato di manipolare e distorcere in tutti i modi il ruolo di Mosca nel conflitto in Ucraina con una marea di disinformazione. Gli impostori che hanno teso il tranello a Meloni dunque sembrano una estensione ridanciana dei servizi di sicurezza russi. Il livello di sofisticazione degli scherzi, l’utilizzo dei deepfake, mostrano che probabilmente cip e ciop vengono aiutati e manovrati dal regime.
Sui social ieri questa storia è stata derubricata a qualche meme antimeloniano. Ma è una minaccia da non prendere alla leggera, perché i comici di regime danneggiano attraverso la loro propaganda i soggetti che vengono presi di mira. Forse è il momento di fare uno scherzetto a cip e ciop e al loro suggeritore occulto.