Reddito di cittadinanza, da Roma a Napoli la truffa continua
17 Ottobre 2022
Reddito di cittadinanza, un’altra truffa a Roma. 36 stranieri che vivevano in uno stabile abbandonato hanno derubato alla collettività 190mila euro. Senza che neppure un navigator si accorgesse che gli stranieri non avevano diritto a percepire il reddito.
La truffa è andata avanti per due anni finché a pizzicare i criminali sono stati i Carabinieri. I 36 indebiti percettori del reddito di cittadinanza, di varie nazionalità, sono stati denunciati perché prendevano soldi pubblici senza essere residenti in Italia da almeno dieci anni. Questo è il requisito imposto dalla normativa.
A Napoli rubati 28mila euro al giorno
La notizia di Roma arriva dopo l’indagine napoletana che ha scoperchiato una rete ben più vasta di falsi percettori del reddito, più di 660 truffatori. In questo caso, nel giro di un anno e mezzo, sono stati derubati allo Stato quasi 15 milioni di euro. Quasi 30mila euro al giorno.
Il reddito di cittadinanza, in tanti, troppi casi come questi, è scandaloso. Perché a pagare per i furbetti sono cittadini onesti che lavorano e pagano le tasse. Il nuovo governo dovrebbe abolire la legge voluta da Conte, dal movimento 5 Stelle e dalla sinistra.
Certo, non tutti i percettori del reddito sono criminali. E occorre pensare a strumenti di sostegno al reddito delle persone più povere o impossibilitate a lavorare. Ma le truffe continuano da anni. Mentre il reddito di cittadinanza, percepito da 4,7 milioni di italiani, non ha risolto il problema della povertà nel nostro Paese.
Riformare le politiche attive
“Sarebbe opportuno assicurarsi che fossero raggiunti tutti coloro che versano nelle condizioni peggiori, partendo dai poveri assoluti,” dice oggi la Caritas.
Nel nostro Paese abbiamo bisogno di ripensare profondamente le politiche attive del lavoro. Di riformare i centri per l’impiego e la formazione professionale, finanziandoli non a obiettivi ma sulla base dei risultati effettivamente raggiunti.
Non abbiamo più bisogno del reddito di cittadinanza che non sconfigge la povertà. Né tantomeno del reddito di criminalità che ingrassa i truffatori.