Rigassificatore di Piombino: NIMBY scatenati, Meloni batti un colpo

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Rigassificatore di Piombino: NIMBY scatenati, Meloni batti un colpo

Rigassificatore di Piombino: NIMBY scatenati, Meloni batti un colpo

19 Ottobre 2022

Contro il rigassificatore di Piombino come era prevedibile arriva una ondata di scioperi, ricorsi, altolà del fronte NIMBY.

NIMBY, not in my backyard. Le opere che servono facciamole ma non a casa mia. Un ragionamento del tutto ipocrita.

Mentre il Governo uscente cerca di imprimere il via libera finale all’impianto di Piombino, sale la protesta di chi si oppone alla realizzazione di quest’opera.

Strategica per affrontare il problema energetico in Italia.

Nel fronte del NO al rigassificatore di Piombino ci sono tutti. Comitati di base. Sindacati. Le istituzioni locali che più di altri dovrebbero avere consapevolezza della crisi energetica e mostrarsi responsabili. Invece di assecondare come al solito le piazze per ragioni di consenso.

Il 20 ottobre è prevista una manifestazione contro il rigassificatore di Piombino.

Dal giorno dopo, l’immancabile presidio di fronte alla sede della Regione Toscana.

I comitati locali ovviamente sono pronti a usare il Tar per bloccare tutto, sfruttando anche i tempi biblici della giustizia italiana.

I sindacati, Cgil in testa, chiedono garanzie contro il blocco dell’operatività del porto. Peccato che con la crisi energetica in atto di imprese che chiuderanno ne avremo tante, troppe, con perdite di posti di lavoro che però a quanto pare non smuovono o sindacati dalle loro posizioni.

Per Giorgia Meloni questa è una grande sfida. Bisogna fare il rigassificatore di Piombino. Sfruttare i giacimenti di gas e metano nazionali. Insomma impegnarsi al cento per cento a trovare soluzioni pragmatiche alla emergenza energetica.

L’atteggiamento delle istituzioni locali in Italia sulle opere grandi e piccole è irresponsabile. Tutto viene frenato e bloccato. Pensano di governare così, con le mani in tasca, senza fare o decidere nulla.

Il Pd e il Movimento 5 Stelle, assecondando troppe volte i NIMBY, hanno dimostrato di non avere una vera visione sulla società postindustriale nelle quale viviamo. Ora tocca alla destra. Meloni può cogliere una grande opportunità.

Trasformare il suo esecutivo in un Governo delle imprese e degli investimenti nella energia. Investimenti nelle rinnovabili, certo. Che però da sole non bastano al nostro fabbisogno. Servono investimenti nel petrolio. Nel gas.

Occorre affrontare di petto il fronte del NO al rigassificatore di Piombino. Solo così, mostrando determinazione e volontà di decidere, riusciremo a capovolgere almeno in parte quella situazione che ci ha resi dipendenti da fornitori esteri irresponsabili, inaffidabili e nel caso di Putin criminali.

Riusciremo ad avere più autonomia energetica. Dando risposte alle imprese che rischiano di chiudere e alle famiglie italiane alle prese con il caro bolletta.

I NIMBY dicono NO agli impianti a Piombino, a Ravenna, a Portoscuso, ad Agrigento, a Brindisi.

L’appello a Meloni dunque non può che essere uno. Facciamo, subito, il rigassificatore di Piombino.