Salone del Libro: i lettori italiani sono merce rara

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Salone del Libro: i lettori italiani sono merce rara

Salone del Libro: i lettori italiani sono merce rara

22 Maggio 2023

È di recente pubblicazione una serie di dati allarmanti diramati dall’Istat e che vedono un progressivo drammatico calo nel numero dei lettori nel nostro Paese. Come ogni anno, si torna a riflettere su quella che è una vera catastrofe a livello culturale. L’annuale appuntamento del Salone Internazionale del Libro di Torino offre un ulteriore spunto di riflessione.

Sempre meno lettori

Il Salone è uno degli appuntamenti culturali più attesi, e anche quest’anno non ha deluso le aspettative. Specie nei giorni di venerdì e sabato, l’evento è stato partecipatissimo, con i tre padiglioni e la Sala Oval sempre pieni.

Con l’approssimarsi e lo svolgersi del Salone del Libro di Torino, emerge ciclicamente la questione dei lettori nel nostro Paese. Vengono interrogati scrittori, professori dei più emeriti, ministri, editori, personaggi del mondo della cultura in generale, ma nessuno riesce a fornire una risposta concreta su questo fenomeno, se non un mesto tentativo di analisi delle cause e la triste constatazione di una realtà di fatto che sembra irrisolvibile. Ma non sta a loro trovare una soluzione: gli incentivi, ovviamente, sono sempre ben accetti, ma non sono sufficienti ad arginare un fenomeno che sembra inarrestabile.

I numeri

Una recente indagine Istat ha mostrato che, per la prima volta dal 2001, meno del 40% degli italiani dai 6 anni in su ha letto più di un libro nell’ultimo anno. Di fatto i lettori italiani stanno diventando merce rara: sono solo il 39, 3% della popolazione, dei quali solo il 6,4% sono i “lettori forti” (almeno 12 libri l’anno). Il 15,4% costituisce i “lettori medi” (tra i 3 e gli 11 libri l’anno), mentre i “lettori deboli” il 17,4% (3 libri l’anno). Un bagliore di speranza è rappresentato dalle ragazze tra gli 11 e i 14 anni.

Nord e Sud

Tuttavia anche in questo caso il Sud segna dati peggiori rispetto al Nord. Facendo riferimento al 2022, al Nord il 46,1% ha letto almeno un libro, al Centro il 42,4%, mentre al Sud la percentuale scende a un desolante 27,9%. Anche in questo caso, ricercare le ragioni più profonde di questa discrepanza è un lavoro duro, che porta in molti a dover riflettere sulla situazione culturale del Mezzogiorno, alla diffusione sul territorio di presidi come librerie e biblioteche, di eventi che stimolino la curiosità verso la lettura, ma anche i fattori economici.

Le biblioteche

Un altro dato controcorrente è l’affluenza nelle biblioteche: il 10,2% delle persone dai 3 anni in su vi si è recato almeno una volta nel corso dello scorso anno, con un incremento del 2,8% rispetto al 2021. Sul territorio nazionale, ce ne sono 7425, secondo l’Istat. Questo è di certo un dato positivo, considerato il ruolo delle biblioteche come baluardi di cultura. La frequenza delle biblioteche consente non solo di poter usufruire di una quantità di libri maggiori rispetto a quella che solitamente si può collezionare in casa, ma anche di potervi accedere gratuitamente, rendendo il libro e la lettura un’attività davvero democratica e più socializzata , con libri che viaggiano di mano in mano. Ma anche in questo caso, non mancano le discrepanze fra Nord e Sud: di fatto, più della metà delle biblioteche pubbliche si trovano a Nord (58,3%), solo il 17,5% al Centro e il 24,2% al Sud.